Hilda Jackson, un’arzilla nonnetta inglese, ha deciso di spegnere la sua centocinquesima candelina sulla torta in modo a dir poco epico. Come? Organizzando un rave party nella casa di riposo in cui soggiorna nel Derbyshire. No, non è uno scherzo: l’ultracentenaria ha programmato la sua peculiare festa di compleanno in modo minuzioso. Per l’occasione, infatti, è stato ingaggiato un DJ. Inoltre, bastoncini luminosi e vernice UV hanno reso l’atmosfera ancora più pazzerella.
Nata nel 1920, l’energica vecchietta ha attraversato più di un secolo di storia, vivendo eventi a dir poco epocali. Nel corso della sua lunga vita, ha lavorato in una fabbrica tessile, presso una stazione di polizia e in un negozio di fiori. Tra le sue più grandi passioni ci sono la danza, la musica e il tennis, che ha praticato da giovane e che segue tutt’oggi con immutato entusiasmo. Nel corso della sua lunghissima vita, Hilda ha viaggiato in tutto il Regno Unito e all’estero. A condividere il suo entusiasmo contagioso è stato suo marito, di cui è rimasta vedova negli anni Cinquanta. Da allora, pur non essendosi mai risposata, la donna ha continuato a coltivare i suoi interessi, godendo dell’amore della sua famiglia.
Il personale di Holdbrook Hall, la casa di riposo in cui la signora Hilda vive, la descrive come una persona piena di vita e di entusiasmo: “Ama ballare e celebrare ogni momento della vita“. Del resto, anche lo scorso anno, in occasione del compimento dei suoi 104 anni, aveva organizzato un evento simile, che si era rivelato un vero e proprio successo.
Oltre ad aver programmato una festa ancora più in grande, gli operatori della struttura hanno lanciato un appello agli inglesi e al mondo intero. Chiunque lo desidera, infatti, può spedire alla festeggiata un biglietto di auguri, per rendere il suo compleanno ancora più speciale.
L’obiettivo, naturalmente, è quello di far avvertire all’anziana tutto il calore e l’affetto di parenti e amici, ma anche di coloro che, pur non conoscendola, ne ammirano lo spirito intraprendente e spensierato. Del resto, questa straordinaria storia non fa altro che confermarcelo: l’età è solo un numero.
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