A che età il cervello raggiunge il picco di intelligenza?

Intelligenza a picchi alterni: il cervello non invecchia, si evolve (più o meno)

 

Per anni ci hanno fatto credere che l’intelligenza avesse un’unica vetta, da scalare in gioventù e rimpiangere per il resto della vita. E invece no. La scienza smentisce con eleganza questa visione drammatica: il cervello non ha un solo picco, ma una serie di alture distribuite strategicamente lungo l’esistenza. Un vero paesaggio montano, dove ogni tratto dell’intelligenza ha la sua cima preferita.

Non solo: il nostro bagaglio cognitivo non si limita a uno zaino con dentro logica e memoria. Ci sono almeno due forme principali di intelligenza – quella fluida e quella cristallizzata – che seguono percorsi del tutto diversi e, per fortuna, complementari.

Quando il cervello dà il meglio: la verità (ironica) sull’intelligenza e l’età

L’intelligenza fluida è quella che ci fa brillare nei quiz a tempo, nei giochi di logica o quando cerchiamo di capire le istruzioni del montaggio di un mobile svedese. Raggiunge il massimo tra i 18 e i 20 anni e poi, lentamente, comincia a declinare. Ma niente panico: questo declino può essere compensato con una buona dose di esperienza.

L’intelligenza cristallizzata, invece, è il nostro archivio personale. Include tutto ciò che abbiamo imparato: parole, cultura, competenze, capacità linguistiche. A differenza dell’altra, può continuare a migliorare anche dopo i 60 anni. Quindi se a vent’anni vinci a Trivial per velocità, a sessanta lo fai per puro accumulo.

A ogni età il suo superpotere cognitivo

Secondo le ricerche, la velocità mentale – quella che ti fa rispondere al volo a una domanda trabocchetto – tocca il picco tra i 18 e i 20 anni. Tra i 25 e i 35 anni si è maestri nel memorizzare volti e nomi, qualità decisiva per eventi mondani o riunioni aziendali. Dopo i 40, si attiva la sensibilità emotiva: iniziamo a cogliere sfumature, leggere emozioni altrui e, in certi casi, persino usare tatto e diplomazia.

Tra i 50 e i 70 anni si apre l’era del vocabolario ricco e delle frasi ben congegnate. La cultura generale cresce, così come la capacità di collegare concetti e spiegare idee complesse. E se il corpo ogni tanto rallenta, la testa può ancora correre veloce.

Leggi anche: Secondo la scienza esistono ben otto tipi di intelligenza

Il cervello resta sempre in forma (se lo tratti bene)

La buona notizia è che, indipendentemente dall’età, potremmo essere nel nostro picco personale di una determinata abilità. Non serve inseguire i tempi d’oro della gioventù: basta sapere cosa coltivare e quando. Il cervello, infatti, è plastico: si adatta, cambia, impara. Leggere, confrontarsi, sperimentare, avere relazioni significative: tutte queste attività aiutano a mantenere attive le capacità mentali, alimentando l’intelligenza in modo naturale e continuo. Non esiste un solo momento in cui si è al massimo. Esistono invece infinite occasioni per crescere cognitivamente. L’intelligenza non ha dunque un’età migliore ma molti momenti buoni. Alcuni brillano per rapidità, altri per profondità. E tutti, se ben allenati, possono regalare soddisfazioni. Il segreto non è rimpiangere il picco che fu, ma riconoscere – e sfruttare – quello che è.

Share