Aglio in cucina

“Buongiorno a tutti, vi mando questa chat da leggere sperando di strapparvi qualche risata, anche se io non ho riso così tanto quando ho deciso di lasciar perdere l’ultimo ragazzo con cui mi stavo sentendo. La chat è proprio con lui ed è l’ultima volta che ci siamo sentiti per messaggio, perché dopo questa sua scenata assurda ho deciso di chiamarlo passati 3 giorni di silenzio stampa per dirgli di non cercarmi mai più. Io e lui ci siamo conosciuti su internet, la normalità al giorno d’oggi, e dopo un mese abbondante di messaggi e telefonate quasi tutti i giorni, abbiamo deciso di incontrarci una prima volta. Nonostante lui non sia un gran chiacchierone, ha il suo fascino e ci siamo trovati molto in sintonia, perciò volevamo continuare a vederci una seconda volta a casa mia per stare insieme e conoscerci ancora meglio. Beh, questa seconda volta non si è mai fatta e il motivo è tutto in questa chat. Non so se definirlo caso umano o caso disperato, ma spero solo di non beccarne altri come lui in futuro! A voi sono mai capitate scene del genere?”

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Una nostra fan ha deciso di raccontare, con un pizzico di ironia e una buona dose di incredulità, la sua ultima disavventura sentimentale. Dopo aver conosciuto un ragazzo su internet – come ormai capita spesso – ha iniziato con lui una frequentazione virtuale fatta di messaggi e lunghe telefonate quotidiane, durata più di un mese.

Dopo tanto sentirsi, i due si sono finalmente incontrati di persona per la prima volta. Nonostante lui non fosse particolarmente loquace, racconta che il suo fascino e la sintonia tra loro le avevano fatto venire voglia di rivederlo. Così avevano pianificato un secondo appuntamento, stavolta a casa di lei, per trascorrere un po’ di tempo insieme e approfondire la conoscenza.

Quel secondo incontro però non si è mai realizzato. Il motivo? È racchiuso tutto nella chat che ha deciso di condividere. Uno scambio che lei stessa definisce assurdo e che ha segnato la fine immediata del rapporto. Dopo tre giorni di silenzio stampa seguiti a quella conversazione surreale, ha scelto di chiamarlo per dirgli chiaramente di non farsi più sentire.

Condivide questa esperienza con un sorriso amaro, augurandosi di non incontrare altri casi simili in futuro. Definisce il ragazzo un “caso umano” o forse addirittura un “caso disperato”, e chiede a chi legge se anche altri si siano trovati in situazioni simili, sperando che la sua storia, almeno, possa strappare qualche risata a chi la legge.

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