Se c’è un piatto in grado di rendere felice chiunque e di mettere d’accordo soggetti provenienti da qualsiasi angolo del mondo questo è proprio la pizza. Morbida, fragrante, alta o bassa che sia, questa prelibatezza tutta “made in Italy” è da sempre una delle prelibatezze più richieste a livello mondiale.
La tua giornata ha preso una brutta piega? Mangiare un buon pezzo di pizza può sicuramente rallegrarti, seppur per poco. Oltre a conoscerne approssimativamente le origini e la sua inconfondibile bontà, molti aneddoti riguardo questa tipicità nostrana sono spesso sconosciuti a chi adora gustarne il sapore.
La pizza è sicuramente una bontà tipicamente riconducibile al patrimonio culinario italiano. Le primissime radici di questo alimento sono da collocare cronologicamente e storicamente intorno al 997 d.C. quando a Gaeta, città marittima del Lazio, venne creato un preparato molto simile a quello di una focaccia e che aprì le porte alla pizza che oggigiorno tutti conosciamo.
Procedendo nei secoli, poi, l’antica ricetta è stata integrata con altri ingredienti base tra cui sale, aglio e strutto per guarnirla e condirla, rendendola così meno insapore.
Nei primi anni del Settecento, poi, con l’avvento della salsa di pomodoro giunta dalle Americhe, venne creata la classica pizza rossa.
Con gli anni questo piatto acquisì sempre più rigore tant’è che il panettiere partenopeo Raffaele Esposito venne incaricato di creare delle pizze per Re Umberto I di Savoia e sua moglie Margherita in occasione della loro visita a Napoli.
Uno dei gusti proposti (pomodoro, mozzarella e basilico per rendere onore al famoso “tricolore” italico) colpì così tanto la regina che la pizza in questione venne ribattezzata proprio Pizza Margherita in onore della nobile.
Al giorno d’oggi la pizza è uno degli alimenti più quotati ed amati in tutto il mondo. Anche i luoghi più remoti necessitano di cibarsi di questo piatto tipico nostrano. In Alaska, ad esempio, è spesso difficile collegare geograficamente i vari villaggi a causa degli intralci dovuti agli agenti atmosferici. Per questo motivo è stato istituito un Airport Pizza mediante il quale è possibile consegnare le pizze via aereo. A causa dei costi eccessivi, però, le ordinazioni partono da un minimo di 30 pizze per un totale di 10 dollari ciascuna.
Nel 1994 la catena di pizzerie statunitense Pizza Hut diede vita al primo sito mediante il quale i clienti potevano effettuare il loro ordine online. Una sorta di food delivery dei nostri giorni.
Sempre sfruttando la potenza dell’Internet, a metà degli anni Novanta Sergey Brin, fondatore di Google, ideò un servizio che permetteva di ordinare la pizza online utilizzando i fax dei ristoranti. Questo progetto, al tempo, fu un vero fallimento. In seguito, però, risultò profeticoper il futuro dello stesso Brin il quale, a distanza di anni, confessò che tale iniziativa gli diede lo slancio per dare vita al famoso motore di ricerca.
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La Anjan Contractor, società texana, sta sviluppando una stampante 3D per la NASA in grado di stampare una pizza mediante la miscelazione di alimenti in polvere e acqua. Qualora funzionasse, il gadget accompagnerà gli astronauti nelle missioni spaziali.
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