Arriva l’algoritmo che vi impedisce di twittare da ubriachi

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Arriva l’algoritmo che vi impedisce di twittare da ubriachi

| 20/11/2022
Fonte: Pixabay

L’algoritmo che scova gli ubriachi

  • I ricercatori dell’Università di Rochester hanno elaborato un sofisticato algoritmo
  • La sua funzione? Scovare le persone ubriache sulla base dei tweet postati
  • Gli scienziati hanno esaminato più di 10.000 tweet
  • A ogni cinguettio è stato assegnato un punteggio
  • In questo modo, hanno insegnato alla macchina a individuare gli utenti che hanno alzato il gomito
  • La geolocalizzazione dei tweet ha permesso di individuare le aree in cui il consumo di alcol è maggiore

 

Può un algoritmo capire se siamo alticci o, ancora peggio, ubriachi? A quanto pare sì. Tutto merito di un gruppo di ricercatori dell’Università di Rochester, New York. Gli scienziati hanno esaminato 11.000 tweet geolocalizzati nella città di New York e nella zona suburbana della Contea di Monroe. Tutti i cinguettii che facevano riferimento all’alcol, alle feste e all’essere ubriachi sono stati dati in pasto a un software.

A ogni parola chiave è stato assegnato un punteggio finalizzato a scovare gli utenti ubriachi al momento della pubblicazione del tweet. Successivamente, i dati relativi alla posizione degli utenti sono stati impiegati per realizzare una mappa dei consumi di alcol nelle aree esaminate. In questo modo, i ricercatori sono stati in grado di individuare le zone in cui si beve di più.

Un raffinato meccanismo di analisi

Siete dubbiosi circa l’affidabilità dell’algoritmo? La strategia dei punteggi attribuiti a ogni parola chiave è volta a differenziare i tweet potenzialmente ambigue e non necessariamente pubblicate da utenti alticci da quelli chiaramente opera di personaggi che hanno alzato il gomito. Analizzando i cinguettii, infatti, gli scienziati hanno risposto a tre domande finalizzate a evitare qualsiasi possibile equivoco.

In primo luogo, agli studiosi è stato chiesto se il tweet facesse riferimento al consumo di bevande alcoliche. Successivamente, se riguardasse l’assunzione di bevande alcoliche da parte dell’utente stesso e, infine, di esprimersi circa la probabilità che il tweet sia stato inviato nel momento e nel luogo in cui l’utente stava bevendo bevande alcoliche.

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Quali sono i risvolti di una tecnologia tanto sorprendente quanto bizzarra? Oltre a poterci salvare dalla malaugurata ipotesi di pubblicare contenuti imbarazzanti in momenti di scarsa lucidità, gli scienziati sostengono che l’algoritmo potrebbe tutelare la sicurezza e il benessere delle persone. Come? Fornendo indicazioni precise sulle attività potenzialmente pericolose che si tengono nelle città, e aiutando le persone ubriache a tenersi lontane dai guai.

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