L’alveare

Mia moglie ha rischiato uno shock anafilattico per colpa delle api di un alveare, e io non l’avrei aiutata… Come ho scritto anche nella chat, questa è roba da Commenti Memorabili ed ecco che l’ho incartata e ve la mando. Di che parlo? Di come mia moglie sia diventata la protagonista di un thriller pieno di colpi di scena. Abitiamo al secondo piano di una palazzina con garage in cui mettiamo le auto (e tanto ciarpame..) sia io che mio padre, che abita al primo piano. Vado a lavoro nel pomeriggio e lascio la mia dolce metà che sta facendo il bucato. Mi scrive terrorizzata che c’è un alveare nel nostro garage. Lei è allergica alle api e si è dovuta chiudere nella sua macchina per non rischiare di essere punta. Di solito il marito corre a salvare la moglie, da buon principe con la fanciulla. Ma io invece non ho fatto niente. Anzi l’avrei offesa. Ora, prima di darmi dello stronzo, leggete la conversazione. E vediamo se non sono stato anche troppo tenero e amorevole. N.B: non è allergica ai latticini

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Il nostro fan ha deciso di condividere con Commenti Memorabili una vicenda personale dai toni quasi surreali, che ha coinvolto lui e sua moglie in un episodio degno di un thriller domestico.

Il nostro amico racconta di vivere al secondo piano di una palazzina con garage condiviso, utilizzato sia da lui che dal padre, residente al piano inferiore. In un normale pomeriggio, dopo essere uscito per recarsi al lavoro, lascia la moglie in casa intenta a fare il bucato.

Poco dopo, riceve dei messaggi da parte della moglie in preda al panico: nel garage ha scoperto la presenza di un alveare. La situazione è particolarmente delicata, poiché la donna è allergica alle punture d’ape e, per evitare rischi, si è rifugiata nella sua auto, barricandosi all’interno per mettersi in salvo.

In un immaginario tradizionale, il marito accorrerebbe subito in soccorso della moglie, interpretando il ruolo del “principe” pronto a difendere la “fanciulla” in pericolo. Ma nel caso del nostro fan le cose non sono andate esattamente così. Lui stesso ammette, con una buona dose di autoironia, di non aver fatto nulla per intervenire. Anzi, dice di aver addirittura offeso la moglie durante lo scambio di messaggi.

Tuttavia, invita chi legge a non giudicarlo troppo in fretta. Prima di essere etichettato in modo negativo, consiglia di leggere per intero la conversazione avvenuta in chat, che ha allegato alla sua storia. Secondo lui, emerge chiaramente come il tono usato sia stato – nonostante tutto – fin troppo amorevole e comprensivo.

Il nostro follower ci tiene infine a specificare, con una nota ironica, che la moglie non è allergica ai latticini, sottolineando così la gravità reale del pericolo rappresentato dall’alveare. Una situazione assurda, gestita in modo inusuale, che ha trasformato un semplice pomeriggio qualunque in una scena da film ricca di tensione, ironia e… api.

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