“Ero indeciso sulla condivisione di questa mia chat dato che verte su una conversazione che non era, almeno secondo me, completamente alla luce del sole. Nonostante ciò, è tutto anonimo quindi sono convinto che sia giusto farlo anche per mostrare la maleducazione e l’abuso di potere che certi professionisti mettono in pratica con persone come me che semplicemente considerano inferiori. Qualche giorno fa mio papà ha parlato per un attimo con questo suo presunto amico medico, sicuramente noto e famoso nel suo ramo, per il mio possibile ingresso come medico al suo fianco, perlomeno nel suo studio privato. Io ho dedicato tutta la mia vita a questo sogno e finalmente, nonostante molte difficoltà avute nel mio percorso (che è sicuramente particolare e diverso rispetto ad altri più tradizionali ma invito le persone ad astenersi dal giudicare perché non sapete cosa può saper fare una persona se non la vedete all’opera, tutto il resto è fuffa) stavo per vedere uno spiraglio. Gli ho scritto ma la conversazione è degenerata e lui si è dimostrato, in maniera innegabile, un terribile maleducato ed una piccola persona attaccata alla poltrona.”
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Un nostro lettore ha deciso di condividere una conversazione scioccante avuta con un noto medico, che ha dimostrato maleducazione e un abuso di potere nei suoi confronti. Dopo anni di sacrifici e studio, il nostro lettore stava finalmente per vedere uno spiraglio nel suo percorso professionale: suo padre aveva parlato con un amico medico, il quale sembrava disponibile a prenderlo in considerazione per un possibile ingresso nel suo studio privato.
Carico di speranza, gli ha scritto per proporsi, ma la conversazione è presto degenerata. Il medico si è rivelato arrogante, snob e privo di rispetto, giudicando il percorso di studi del nostro lettore in modo sprezzante e sminuente, senza nemmeno dargli una vera possibilità di dimostrare il proprio valore. Un episodio che lascia l’amaro in bocca, ma che il nostro lettore ha voluto condividere per mostrare quanto sia diffuso il pregiudizio nei confronti di chi non segue percorsi “tradizionali”, e come alcuni professionisti si sentano in diritto di trattare gli altri dall’alto della loro posizione.
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