Anche gli animali considerati “muti” in realtà parlano: lo studio

Ci siamo sempre sbagliati su questo tema

 

Uno studio pubblicato su Nature Communications ha esaminato le abilità comunicative di 53 specie di animali tradizionalmente considerate mute. Si è capito che ci siamo sempre sbagliati: questi animali non sono affatto muti, ma sono in grado di comunicare e lo fanno da oltre 400 milioni di anni. Il biologo evoluzionista Gabriel Jorgewich-Cohen, autore principale dello studio, ha documentato le capacità comunicative di numerosi invertebrati, registrando i suoni emessi da questi animali nella foresta pluviale.

Ha inoltre impiegato un idrofono per registrare i suoni emessi dalla sua tartaruga d’acqua dolce e ha scoperto che l’animale emetteva vere e proprie vocalizzazioni per comunicare. Lo studio ha coinvolto 50 testuggini e tartarughe, un pesce polmonato sudamericano (Lepidosiren paradoxa), una cecilia (Typhlonectes compressicauda), un anfibio senza arti simile a un lombrico, e il tuatara (Sphenodon punctatus), un antico rettile della Nuova Zelanda. Tutte hanno dimostrato di avere un repertorio acustico diversificato, con una varietà di suoni come cinguettii, brontolii e clic.

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Gli animali sono in grado di comunicare da 407 milioni di anni

A questo punto gli autori della ricerca hanno provato a tracciare l’evoluzione della comunicazione vocale degli animali e sono arrivati alla conclusione che risale a 407 milioni di anni fa. Anche in questo caso si è andati contro la credenza delle stime precedenti che parlavano di circa 200 milioni di anni. Lo studio ha quindi permesso di capire le capacità comunicative di animali precedentemente ritenuti muti, aprendo la strada a una migliore comprensione della diversità di modi in cui gli animali si esprimono.

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