L’app IRL (ovvero “nella vita reale”) chiude: il 95% degli utenti era falso

Altro che vita reale

 

Nel settore in tanti ne erano certi: l’app IRL avrebbe spazzato via i social network ormai troppo fuori moda come Facebook. Invece così non è stato, anzi. Non solo è stata un grande flop, ma si è rivelata un vero e proprio fake. Seppur si spacciasse come ancor più reale dei social, dato che l’acronimo significa In real life (ovvero “nella vita reale”), si è scoperto come il 95% dei 20 milioni di utenti dell’app era falso. Si trattava di utenti automatizzati o provenienti da bot. Insomma, di vita reale non c’era proprio nulla. E la conseguenza per IRL è stata la peggiore: ha chiuso.

Ma torniamo allo scopo per cui IRL era nata. Doveva diventare un’alternativa per l’organizzazione di eventi per la generazione Z, che si iscrive sempre meno a Facebook. Secondo i suoi fondatori, le persone ormai vedono i social come un modo per comunicare privatamente più che dare visibilità alle proprie azioni. E così le pubblicità di gesti quotidiani sono passate sempre più in secondo piano a favore delle comunicazioni private o in piccoli gruppi. Più che app di messaggistica, erano queste ad essere diventate i veri social network. In questo mercato confuso, sarebbe dovuta essere IRL a mettere in connessione le persone.

Prima il licenziamento di massa, poi l’amara verità

Grazie ad essa avrebbero potuto che comunicare tra di loro e organizzare eventi a cui partecipare tutti insieme, nella “vita reale”. IRL avrebbe dovuto permettere di fare praticamente tutto: da riunioni di gruppo a lezioni di musica, con chat private ma con utenti sconosciuti. Insomma ci si aspettava grandi cose, ma poi tutto ha iniziato a compromettersi irrimediabilmente. Dopo un inizio espansionistico, tanto che l’azienda aveva triplicato i propri dipendenti, c’è stato un licenziamento di massa del 25% del team.

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Erano arrivate le rassicurazioni del CEO, che all’epoca aveva sostenuto di avere “liquidità più che sufficiente per durare fino al 2024”. Poi però anche i dipendenti di IRL hanno iniziato a dubitare delle sue affermazioni, tra cui quella che l’app aveva 20 milioni di utenti attivi mensili. Sono dunque iniziate le indagini e si è arrivati all’amara verità: tutti questi utenti non esistevano. Alla fine, la decisione drastica: la chiusura dell’app, con la disattivazione che è avvenuta lo scorso 27 giugno.

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