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La ricerca condotta dalla Dalhousie University, che applica l’intelligenza artificiale per decodificare il linguaggio delle galline, rappresenta un passo significativo nel comprendere la comunicazione di queste creature piumate. Utilizzando algoritmi di apprendimento automatico, gli scienziati stanno imparando a riconoscere modelli e sfumature nelle vocalizzazioni dei polli, offrendo una finestra nel loro mondo di comunicazione complesso.
Non si tratta di un compito semplice dato che hanno una gamma di suoni che variano in altezza, tono e contesto, ma il progetto si basa sull’analisi avanzata dei dati audio e sfrutta l’intelligenza artificiale per interpretare il linguaggio dei polli. Questa comprensione più approfondita del “linguaggio” delle galline può avere implicazioni positive per il loro benessere e la qualità della vita, portando a decisioni più informate sulla loro cura e sull’ambiente circostante.
La ricerca non si limita solo alle vocalizzazioni, ma esplora anche gli indizi non verbali, come i battiti degli occhi e le temperature facciali, per valutare le emozioni dei polli. Questo approccio multidimensionale offre nuovi strumenti per valutare il benessere degli animali e migliorare le pratiche di allevamento nel settore agricolo.
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L’uso etico dell’intelligenza artificiale in questo contesto costituisce un precedente per futuri sviluppi tecnologici finalizzati al miglioramento del benessere degli animali. Le implicazioni della ricerca si estendono anche agli sforzi di educazione e conservazione, fornendo informazioni preziose sulla comunicazione aviaria che possono essere utili per la protezione delle specie di uccelli e dei loro habitat.
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