Appuntamento al buio (pesto)

Non so da dove cominciare per inviare questa chat…è una cosa un po’ difficile. Me ne vergogno un po’, ma è talmente incredibile che ho deciso di condividerla. Allora, io sono single, e qualche tempo fa decido di iscrivermi ad una chat di quelle anonime, sen-za registrazione. Comincio a parlare con un ragazzo che sembra molto carino nei modi. In questa chat non ci sono foto o altro.Dopo un po’ ci scambiamo il numero whatsapp e decidiamo di non rivelarci i nostri veri nomi, continuando a chiamarci solo con i nick della chat e di non scambiarci foto.Io apro un numero whatsapp solo per sentirmi con lui, forse lui fa lo stesso.Non carichiamo nemmeno una foto profilo. Dopo un po’ decidiamo di incontrarci.Anche qui per riconoscerci, dato che non ci siamo mai visti nemmeno in foto, ci diamo solo due riferimenti: il luogo e il colore dei nostri vestiti. Io un vestito rosso, lui una camicia azzurra. Quindi vado al luogo dell’incontro e…mi fermo qua perché tutto il resto ve lo racconterà la chat.Ah, mi raccomando: quando tutto vi sembrerà strano (ammetto io per prima che lo sia stato), vi assicuro che non sarà ancora il fondo!

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Una nostra fan ha deciso di condividere una storia davvero insolita, una di quelle che sembrano uscite da un film ma che, a suo dire, è accaduta realmente. Nel suo racconto spiega di essere single e di essersi iscritta, qualche tempo fa, a una chat anonima, una di quelle piattaforme in cui non serve registrarsi né inserire foto o dati personali.

Scrive che l’ha fatto più per curiosità che per altro, senza grandi aspettative, ma dopo poco ha iniziato a parlare con un ragazzo che le è sembrato subito gentile e con buone maniere. Le conversazioni, racconta, erano leggere, spontanee e piacevoli, e tra loro si era creata una certa complicità. Nessuno dei due aveva voluto rivelare la propria identità, nemmeno i veri nomi: continuavano a chiamarsi con i nickname scelti nella chat.

Dopo qualche giorno, la curiosità reciproca è aumentata e hanno deciso di spostare la conversazione su WhatsApp, ma anche lì mantenendo l’anonimato. Nessuna foto del profilo, nessuna informazione personale, solo messaggi. Per sentirsi più tranquilla, la nostra fan ha persino creato un secondo numero, apposta per parlare con lui. Forse, ipotizza, anche il ragazzo ha fatto lo stesso.

Scrive che quella “relazione virtuale” andava avanti da un po’, fatta di chiacchiere, confidenze e una certa attrazione che cresceva col tempo, fino a quando è arrivata la proposta di incontrarsi dal vivo. A quel punto, racconta, l’emozione era forte ma anche la curiosità: nessuno dei due sapeva chi fosse realmente l’altro.

Per organizzare l’incontro hanno deciso di non mandarsi foto nemmeno all’ultimo momento, per non rovinare la “magia dell’anonimato”, come la chiama lei. Si sono dati solo due riferimenti per riconoscersi: il luogo preciso e il colore dei vestiti. Lei avrebbe indossato un vestito rosso, lui una camicia azzurra.

Scrive che, quando è arrivato il giorno dell’incontro, era emozionata e un po’ agitata, ma anche impaziente. È arrivata sul posto, un luogo pubblico concordato in precedenza, e ha cominciato a guardarsi intorno alla ricerca della camicia azzurra.

A quel punto, racconta, si è verificato qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare. Non entra nei dettagli nel suo messaggio introduttivo, ma anticipa che il seguito — visibile poi nella chat — ha superato ogni possibile previsione. “Quando tutto vi sembrerà strano — scrive — vi assicuro che non sarà ancora il fondo.”

Conclude spiegando che inizialmente si è vergognata di quanto accaduto, tanto da non volerlo raccontare a nessuno, ma poi ha deciso di condividerlo proprio perché la storia è talmente assurda da sembrare inventata. Una di quelle esperienze che fanno riflettere su quanto poco davvero si possa conoscere una persona, anche dopo giorni o settimane di conversazioni.

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