L’appuntamento saltato

Mi chiamo Alessandra e ho uno studio di estetista aperto da qualche anno dopo tanti sacrifici. Mi occupo soprattutto di trucco semipermanente e unghie. Il lavoro di noi estetiste è fatto soprattutto di appuntamenti spesso disdetti senza nemmeno comunicarcelo, forse pensano che gli leggiamo nel pensiero, e di ragazze imploranti che cercano un posto all’ultimo momento. Va beh, questo è il lavoro che mi sono scelta. Qualche settimana fa però mi chiama una ragazza che mi dice di aver avuto il numero da una col-lega. Non era mai venuta da me. Lei si deve sposare tra poche settimane, e mi chiama per fare delle prove per un semipermanente mani e piedi per il matrimonio. Le fisso un appuntamento quasi sulla chiusura, quindi aspettandola pure, ma lei non si presenta né mi avvisa del ritardo o dell’annullamento. Il giorno dopo mi manda un messaggio su whatsapp e vengo a scoprire una cosa che mi rattrista molto, anche perché quella stessa situazione la sto vivendo anche io…quindi metto da parte il rancore e cerco di essere empatica…quindi cominciamo a parlare e vengo a scoprire una cosa che mi fa letteralmente gelare il sangue. Ma davvero…

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Una nostra fan di nome Alessandra ha voluto raccontare un episodio accaduto nel suo centro estetico, una storia che, come spiega lei stessa, l’ha colpita nel profondo, lasciandola prima delusa e poi incredula. Alessandra è una professionista che ha aperto il proprio studio dopo anni di sacrifici, costruendo passo dopo passo la sua attività con passione e dedizione. Si occupa principalmente di trucco semipermanente e ricostruzione unghie, un lavoro che richiede precisione, pazienza e tanto impegno.

Nel suo racconto spiega quanto sia complicato gestire la clientela in questo settore. Molte persone prenotano appuntamenti per poi disdirli all’ultimo momento o, peggio ancora, non presentarsi senza nemmeno avvisare. Altre invece si ricordano improvvisamente di avere bisogno di un trattamento e pretendono disponibilità immediata. Alessandra dice di essere abituata a queste situazioni, ma che ogni volta è comunque una piccola delusione, perché dietro ogni appuntamento ci sono ore di preparazione e lavoro.

Qualche settimana fa, racconta, ha ricevuto una telefonata da una ragazza che diceva di aver avuto il suo contatto da una collega estetista. La giovane futura sposa voleva prenotare una prova per il trucco semipermanente e la manicure e pedicure in vista del matrimonio. Alessandra, nonostante l’agenda piena, le aveva trovato un posto a fine giornata, dopo l’orario di chiusura, proprio per venirle incontro.

Ma, arrivato il momento dell’appuntamento, la cliente non si è presentata. Nessun messaggio, nessuna chiamata, nessun avviso di ritardo. Alessandra ha aspettato, sperando almeno in una comunicazione, ma niente. Solo il giorno successivo è arrivato un messaggio su WhatsApp da parte della ragazza.

Inizialmente, ammette di aver provato irritazione, perché episodi del genere sono all’ordine del giorno e rappresentano una mancanza di rispetto verso il lavoro altrui. Tuttavia, appena ha letto il contenuto del messaggio, la rabbia si è trasformata in sorpresa e poi in tristezza. La ragazza le ha spiegato di non essere riuscita a presentarsi perché stava attraversando una situazione personale molto difficile, una circostanza che, come racconta Alessandra, la tocca da vicino perché anche lei sta vivendo qualcosa di simile.

Proprio per questo ha deciso di mettere da parte il risentimento e di risponderle con empatia, cercando di comprenderla. Le due donne hanno iniziato a parlare, e la conversazione, partita da una semplice spiegazione, si è trasformata in un confronto sincero. Ma nel corso dello scambio Alessandra ha scoperto un dettaglio che l’ha lasciata letteralmente senza parole, qualcosa che non si sarebbe mai aspettata e che, nelle sue parole, le ha “gelato il sangue”.

Non entra nei particolari, ma lascia intendere che quella rivelazione ha toccato un aspetto molto personale, forse legato proprio al tema che entrambe stavano affrontando. Scrive che da quel momento ha guardato la situazione con occhi diversi, rendendosi conto di quanto dietro un gesto apparentemente scortese possa nascondersi una storia dolorosa e complessa.

Conclude dicendo che questo episodio le ha ricordato quanto sia importante, anche nel lavoro, cercare di comprendere gli altri prima di giudicare, perché a volte un messaggio inatteso può nascondere molto più di una semplice giustificazione.

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