Avere un figlio maschio potrebbe far invecchiare prima i genitori

I risultati di una recente ricerca condotta dalla National Library of Medicine

 

Avere figli è definito dai genitori una delle cose più belle del mondo, il punto di arrivo del concetto di famiglia. Tuttavia è anche molto pesante e porta con sé diverse responsabilità, sia all’inizio quando i bambini sono piccoli che poi man mano che crescono per insegnare loro a comportarsi correttamente. Ma quanto questo può influire sulla mamma e sul papà? Ebbene, secondo una recente ricerca molto, ma soprattutto se si hanno figli maschi.

Uno studio condotto dalla National Library of Medicine ha infatti evidenziato che avere un figlio maschio potrebbe accelerare l’invecchiamento dei genitori rispetto ad avere una figlia. Crescere un figlio maschio sembra essere più faticoso e può influire negativamente sulle capacità cognitive sia del padre che della madre. I ricercatori hanno condotto un’indagine approfondita per esaminare se il comportamento dei bambini influisca sull’invecchiamento dei genitori e se il genere del bambino abbia un impatto significativo su questo processo.

Si tende a subire un declino cognitivo più accelerato

Lo studio ha coinvolto 13.000 adulti, tutti con almeno un figlio. La maggioranza dei partecipanti erano donne, rappresentando circa il 62% del campione. L’analisi dei dati ha rivelato che avere figli maschi porta a un invecchiamento più rapido rispetto ad avere figlie, a causa dell’impatto negativo e dannoso che sembrano avere sulle capacità cognitive dei genitori. Inoltre, è emerso che coloro i quali hanno più figli maschi tendono a subire un declino cognitivo più accelerato rispetto a chi ha solo figlie.

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Gli scienziati non hanno ancora compreso esattamente come si verifichi questo fenomeno, ma suggeriscono che non ci siano spiegazioni biologiche e che il fattore determinante sia il modo in cui i genitori interagiscono con i propri figli. Di conseguenza, sembra che sia un fattore sociale a giocare un ruolo significativo. È importante sottolineare che lo studio non è generalizzabile a tutte le popolazioni, poiché sono stati intervistati solo genitori americani, i quali potrebbero avere comportamenti sociali diversi da quelli di altri Paesi. Voi cosa ne pensate? Confermate o smentite?

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