Fonte: Pexels
C’è chi si affeziona al proprio maglione preferito e chi, come nel caso di un uomo taiwanese, non riesce a separarsi dal suo thermos. Dopo oltre un decennio di utilizzo quotidiano, quella fedele borraccia si è rivelata letale.
L’uomo, che aveva l’abitudine di riempirla con caffè, tè e succhi di frutta, non si era mai preoccupato troppo della ruggine evidente all’interno. Un po’ di risciacquo e via. Peccato che l’usura interna non fosse solo antiestetica, ma anche tossica.
I primi segnali di malessere sono comparsi circa un anno fa. Analisi del sangue alla mano, i medici hanno scoperto una presenza anomala di metalli pesanti. La causa? Proprio quella borraccia, arrugginita e corrosa, che il paziente utilizzava ogni giorno senza pensarci due volte.
Il problema si è aggravato con l’assunzione regolare di bevande acide, che hanno contribuito a rilasciare particelle tossiche dal metallo danneggiato. Il continuo contatto con questi elementi ha lentamente compromesso il sistema immunitario dell’uomo.
Nonostante le cure mediche, l’intossicazione aveva già aperto la strada a infezioni respiratorie gravi. In particolare, il paziente ha sviluppato una forma severa di polmonite, e il suo corpo non è riuscito a reagire. Dopo mesi di peggioramento, la situazione è precipitata.
Secondo i medici, la presenza di bibite gassate come la cola potrebbe aver peggiorato ulteriormente la corrosione interna del thermos. La combinazione tra tempo, acido e materiali non adatti ha dato il colpo di grazia a un oggetto usato ben oltre il dovuto.
Il caso è diventato virale nei media taiwanesi, che lo hanno raccontato come un ammonimento per chi tende a “tenersi strette” le proprie abitudini. Gli esperti consigliano l’utilizzo di contenitori in acciaio inossidabile 304, più resistenti e sicuri anche in caso di contatto prolungato con liquidi acidi.
Inoltre si raccomanda di cambiare thermos ogni due o tre anni, specialmente in caso di uso frequente. E ovviamente, mai ignorare i segni visibili di degrado: la ruggine non è mai un buon segno, soprattutto quando si parla di oggetti destinati al consumo alimentare.
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Questa vicenda ci ricorda che, a volte, il pericolo non arriva da qualcosa di esterno, ma da un’abitudine che ci sembra innocua. Una borraccia può sembrare il simbolo della sostenibilità, ma se trascurata, può trasformarsi in una fonte di contaminazione. Basta poco: un controllo visivo ogni tanto, una sostituzione quando serve e un minimo di attenzione alla qualità dei materiali. Il caffè del mattino dovrebbe svegliarci, non mandarci in ospedale.
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