“Sono una guardia e il mio lavoro notturno è davvero stancante. Ma questo diventa ancora più stancante quando hai una moglie che ti tartassa per messaggi come del idee del tutto fuori dal comune. Stiamo per avere un figlio maschio, un bambino a cui io non vedo l’ora di insegnare il calcio e tutte le altre cose da maschietto!! Fantastico no? Sì, finché mia moglie non mi ha detto che vuole fare in modo che nostro figlio cresca neutro, ovvero senza attribuirgli un genere specifico. Ma davvero da di moda questa cosa? Cioè, io dovrei attenermi al suo volere? Certo che no, per questo sto cercando un modo per portarla con i piedi per terra!!”
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Il nostro fan, un amico che lavora come guardia notturna, ha voluto condividere con la community un episodio che definisce fonte di forte stanchezza non solo per i ritmi del lavoro, ma anche per le tensioni in famiglia. La nostra fonte spiega che il lavoro notturno è già di per sé estenuante: turni lunghi, vigilanza e poche ore di sonno incidono profondamente sul suo benessere quotidiano.
A questo quadro si aggiunge, secondo il racconto, una situazione emotivamente complessa con la moglie. La nostra fan riferisce che, nelle ultime settimane, la partner lo ha «tartassato» attraverso numerosi messaggi con idee che lui giudica «del tutto fuori dal comune». Lo scambio di opinioni e richieste tra i due sarebbe diventato motivo di ulteriore stress per il nostro amico, già provato dal lavoro.
Il nucleo della controversia riguarda l’educazione del loro imminente figlio: la coppia aspetta un bambino maschio e il nostro follower racconta di aver immaginato con entusiasmo la possibilità di trasmettere al figlio la passione per il calcio e altre attività tipicamente associate al mondo maschile. Tuttavia, la moglie avrebbe espresso il desiderio che il bambino cresca in modo «neutro», senza l’attribuzione esplicita di un genere nei ruoli e nelle scelte quotidiane.
Questa proposta ha colto il nostro fan di sorpresa e lo ha portato a interrogarsi sulle ragioni e sulla diffusione di tali scelte educative. Nel racconto emergono perplessità e incredulità rispetto alla nuova tendenza che la moglie propone, accompagnate dalla volontà di non accettare passivamente la decisione, secondo quanto riferisce. L’amico afferma inoltre di essere alla ricerca di modalità per convincere la partner a rivedere le proprie richieste e a «riportarla con i piedi per terra», espressione che ricorre nel suo messaggio originale.
Nel raccontare l’accaduto, il nostro follower manifesta un evidente senso di tensione: da un lato la gioia per l’arrivo del figlio, dall’altro la difficoltà a trovare un’intesa su questioni educative che ritiene fondamentali. La narrazione include anche l’accenno a un clima di comunicazione difficile, fatto di messaggi ripetuti e frasi che aumentano il carico emotivo già pesante per via dei turni notturni.
Condividendo questa esperienza su Commenti Memorabili, il nostro fan offre alla community uno spunto su come le decisioni familiari possano diventare fonte di conflitto, soprattutto quando entrambi i partner sono ancora in fase di negoziazione delle proprie aspettative sul futuro.
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