“io mi chiamo Mariangela e sono una scrittrice in vista di pubblicare il mio primo libro. Volendo avere un giudizio sul romanzo, ma non volendo spendere altri soldi per figure professionali perché il mio budget è finito dopo aver sistemato tutta la copertina, mi sono messa alla ricerca di una beta reader. Sotto consiglio di una mia amica/collega che conosco tramite social network, mi sono fatta dare il numero della sua beta reader di fiducia, che a parole sue “è la migliore!!”. Ovviamente l’ho contattata subito con entusiasmo, ma appena le ho scritto mi sono resa conto che la mia amica aveva omesso un piccolo particolare: questa beta reader si fa pagare per il suo servizio! Ho chiesto subito spiegazioni alla diretta interessata, perché è una cosa che assolutamente non sta né in cielo né in terra, e questo è il modo in cui lei si è rivolta a me, andando contro ogni principio secondo cui dietro a un compenso ci debba essere un lavoro e soprattutto una competenza professionale, e non solo il fatto che ci si impiega del tempo per fare qualcosa!”
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
La nostra fan, una scrittrice di nome Mariangela, ha voluto raccontare un’esperienza vissuta mentre si prepara a pubblicare il suo primo libro. In un momento delicato del suo percorso, in cui aveva già investito tutto il suo budget – in particolare per la realizzazione della copertina – ha deciso di cercare una beta reader per ricevere un parere sul romanzo, ma senza dover affrontare ulteriori spese.
Su consiglio di un’amica e collega conosciuta tramite i social, Mariangela ha ottenuto il contatto di quella che le è stata presentata come una beta reader di fiducia, definita addirittura “la migliore” secondo chi le ha passato il numero. Animata da grande entusiasmo, ha contattato subito questa persona, sperando di ricevere il feedback che cercava.
Tuttavia, la sorpresa è arrivata immediatamente dopo il primo messaggio: la beta reader, infatti, le ha comunicato che il servizio che offre è a pagamento. Una condizione che la nostra follower non si aspettava minimamente, e che ha percepito come un’informazione taciuta da parte dell’amica. Sentendosi spiazzata, ha voluto chiedere spiegazioni direttamente alla beta reader, mettendo in discussione il fatto che fosse giusto richiedere un compenso per una lettura che, a suo dire, non comporta un’attività professionale in senso stretto.
Ciò che ha generato maggiore irritazione in Mariangela è stato il modo in cui la beta reader ha risposto. Secondo la nostra fan, la conversazione ha preso toni che non le sono piaciuti affatto, soprattutto perché – come racconta – le è sembrato che il compenso venisse giustificato più con il tempo impiegato che con una vera competenza tecnica o professionale.
Ha deciso quindi di inviare la chat per condividere questa esperienza che, per lei, è stata deludente e frustrante. Un episodio che racconta una dinamica sempre più diffusa nel mondo della scrittura e dell’editoria emergente, in cui spesso il confine tra passione, aiuto reciproco e lavoro retribuito si fa sempre più sottile.
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