Mi chiamo Alberto e volevo sposare Betta. Prima però le ho fatto un piccolo test. Beh, ha fallito. Prima di sposarmi devo essere certo che la donna che avrò accanto sarà come voglio io. Voglio che mi conosca sin nelle più intime pieghe della mia carne. Voglio che per me lei sia il coltello che fruga nelle mie viscere, che conosce la mia interiorità, che previene, cura, sistema. Non voglio accanto una persona che non mi conosce, che non sa che sono capace di tutto, di tutto davvero. Voglio una donna, l’eterea, la neve, il cristallo, il crisantemo sulla tomba della mia follia. Betta sembrava la donna più adatta a traghettare con me in questa avventura chiamata matrimonio. Sì, perché per me il matrimonio è un’avventura, una bellissima avventura a due, che poi diventa a tre, a quattro, spero io. Ma lei non era lei. La bella, l’eterea, la goccia che fa traboccare il mio vaso, il nettare da cui suggere il miele.
È solo carta straccia, solo parole vane, solo voglie inespresse, un geyser freddo, una lampada scarica circondata da insetti morti.
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Un nostro fan di nome Alberto ha raccontato la sua esperienza personale riguardante una relazione importante. L’amico spiega di aver avuto l’intenzione di sposare la sua compagna Betta, ma prima di compiere questo passo decisivo ha voluto metterla alla prova con quello che lui definisce un “piccolo test”. Secondo quanto scrive, Betta non ha superato questa prova, lasciandolo deluso e spingendolo a riflettere sul loro rapporto.
Il nostro follower descrive in modo intenso e poetico quali siano le sue aspettative verso la donna che desidera accanto a sé. Vuole una compagna che lo conosca profondamente, “sin nelle più intime pieghe della carne”, che sappia prevenire, curare, sistemare e che intuisca la sua interiorità più nascosta. L’amico sottolinea di non volere una persona superficiale, ma qualcuno che sappia affrontare tutto ciò che lui è, compreso il suo lato più oscuro e complesso.
Il matrimonio, per Alberto, non è solo un contratto ma una vera e propria avventura. Nelle sue parole emerge il desiderio di costruire un futuro condiviso, immaginando un percorso a due che possa trasformarsi in una famiglia più numerosa, con tre, quattro persone. È in questo contesto che vedeva Betta come la donna ideale, “l’eterea, la neve, il cristallo”, pronta a traghettarlo in questa esperienza di vita.
Tuttavia, la delusione del nostro fan è palpabile. La compagna che riteneva perfetta si è rivelata, nelle sue parole, diversa dall’immagine che aveva costruito. Non più la “bella, l’eterea” che completava il suo mondo, ma qualcosa che definisce “solo carta straccia”, “parole vane” e “voglie inespresse”. L’amico utilizza immagini forti per esprimere il senso di vuoto e di disillusione: un “geyser freddo” e una “lampada scarica circondata da insetti morti”. Con questa confessione, il nostro fan mette a nudo il contrasto tra l’ideale che aveva di Betta e la realtà che, a suo dire, ha dovuto accettare.
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