Le bizzarre ossessioni dei reali nel corso della Storia

Re e zar che si sono comportati in modo parecchio strano

 

Se ci sono persone che hanno potuto vivere completamente libere da qualsiasi conseguenza, sono i re, le regine, gli imperatori e gli altri reali di un tempo. Del resto, quando la tua parola è legge, puoi fare praticamente tutto ciò che vuoi. Non c’è da stupirsi, quindi, che alcuni reali nel corso della storia si siano comportati in modo parecchio strano. Ecco una raccolta delle strabilianti ossessioni di reali e nobili di tutto il mondo. Iniziamo con lo zar di Russia Nicola I e la sua dipendenza dai sottaceti. Il sovrano non beveva e non fumava, mangiava in modo frugale ed era noto per la sua assoluta avversione per lo zucchero e i dolci. Ma aveva un vizio: gli piacevano i sottaceti. E intendiamo dire che gli piacevano davvero, davvero tanto i sottaceti. Per esempio, iniziava le sue giornate con la colazione dei campioni: tè, pane e cinque cetrioli sottaceto. Spesso saltava la cena ma si concedeva una bella tazza di salamoia di sottaceti prima di andare a dormire.

In tema di ossessioni bizzarre, abbiamo anche quella di Pietro III per le bambole. Pietro III fu zar di Russia per pochi mesi nel 1762. Fu rapidamente usurpato dalla sua ben più famosa moglie, Caterina la Grande. Uno dei motivi per cui fu cacciato dal trono fu che Pietro III non era del tutto a posto con la testa. Era totalmente e completamente ossessionato dai giocattoli per bambini, in particolare bambole e soldatini. Passava diverse ore al giorno a giocare con le sue action figure e le sue bambole. Una volta, un topo staccò la testa di una delle sue bambole. Pietro fece sottoporre il ratto alla corte marziale e lo fece impiccare per tradimento a una forca minuscola e grande come un ratto. Gli altri cortigiani cercarono di nascondere le sue bambole, ma Pietro le trovava sempre. Alla fine ne ebbero abbastanza e misero sul trono Caterina la Grande.

Enrico VIII faceva bare le lenzuola e Qin Shi Huang cercava di essere immortale

Enrico VIII invece non ha bisogno di presentazioni. Di lui si sa molto, ma forse non abbastanza per conoscere la sua paranoia che lo ha spinto a temere che i suoi rivali potessero avvelenarlo spalmando del veleno sulla biancheria da letto. Così, il nobile incaricato di rifare il letto di Enrico doveva baciare ogni lenzuolo, cuscino e coperta prima di posarli sul suo letto. Questo era l’unico modo in cui il re sospettoso poteva convincersi che non fossero avvelenati. Col passare del tempo, Enrico fece baciare cose sempre più strane. I suoi baciatori reali testarono i vestiti di suo figlio e persino il cuscino che usava con il suo vaso da notte.

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E infine Qin Shi Huang – primo imperatore della Cina unita e fondatore della dinastia Qin – aveva un problema che accomuna tutti noi: sapeva che prima o poi sarebbe morto. Questo però comportava il fatto che avrebbe smesso di essere l’imperatore. Così divenne ossessionato dalla scoperta di un elisir di immortalità. Inviò i suoi medici, scienziati e alchimisti in tutta la Cina per cercare piante, medicine ed erbe che lo avrebbero reso immortale. C’era solo un ostacolo nel suo lavoro: gli alchimisti di Qin Shi Huang usavano spesso il mercurio come componente degli intrugli che l’imperatore trangugiava con sempre maggiore frequenza. Qin Shi Huang visse 2.200 anni fa, quindi non potremo mai essere del tutto certi di cosa morì. Ma prima di morire si ammalò gravemente, con sintomi che ricordavano molto l’avvelenamento da mercurio.

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