Mio marito insiste nel minimizzare le cifre delle bollette della casa di villeggiatura. Aveva da nascondere qualcosa di grosso. Io sono una donna, una moglie, una madre, una casalinga. E in virtù di tutto questo sono attenta alle spese che sostiene la mia famiglia. Se posso risparmiare qualcosa lo faccio, sperperare non mi piace. E naturalmente non sono propensa a pagare per qualcosa che non uso. Non è ovvio che voglio di conseguenza togliere le utenze dalla casa di villeggiatura che abbiamo? Fino a che nostro figlio aveva una dozzina di anni ci andavamo anche 3 mesi nel periodo estivo, ma adesso che è grandicello ma ancora senza patente… l’anno scorso solo un paio di volte per 2 giorni. E dato che non mi va di fare le grandi pulizie per non godermela… quest’anno ho deciso di non andare proprio. Ma le bollette sono aumentate! Voglio vederci chiaro ma Piero vuole dissuadermi. Alla fine ha parlato. E io sono ancora sconvolta. Non riesco a capire come mi sento. Di sicuro non bene.
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La nostra fan si chiama Carmen, è moglie, madre e casalinga, e si occupa con cura del bilancio domestico. Vive una situazione che la sta esasperando: lei ha sempre cercato di evitare sprechi e di risparmiare quando possibile, specialmente su spese grosse come le utenze della casa di villeggiatura che ormai usano pochissimo.
C’è una villa che la famiglia possiede e che, un tempo, veniva usata per interi periodi estivi. Col passare degli anni, però, le visite sono diventate sempre più rare: il figlio non è piccolo, non ha patente, quindi gli spostamenti sono complicati, le vacanze si riducono a brevi soggiorni. Carmen ha deciso che quella villa ormai non la vuol più utilizzare come una volta, non vuole più sobbarcarsi impegni come pulizie importanti, manutenzione, consumi alti, se poi ci va solo per pochi giorni.
Le bollette dell’ultima stagione sono arrivate enormi: per luce, acqua, gas e altri consumi vari. Carmen chiede a suo marito Piero di togliere alcune utenze dalla casa o almeno metterle in funzione solo quando serve, perché non le sembra giusto pagare un sacco di soldi per un luogo che sta rimanendo praticamente inutilizzato.
Piero però resiste: minimizza i costi, sostiene che non sono poi così alti come lei sostiene, dice che “non è il caso”, che togliere le utenze è complicato o richiede tempo, che forse è peggio farlo. Carmen ha cercato di parlargli con concretezza, portando ricevute, numeri, mostrando quanto siano cambiati i consumi rispetto agli anni precedenti. Ma lui continua a difendere la sua posizione, quasi come se ci fosse qualcosa da nascondere o che stesse nascondendo dei costi che non intende rendere trasparenti.
Carmen si sente confusa e tradita, perché Piero non solo rifiuta di collaborare, ma lascia intendere che la sua richiesta non sia legittima, che lei stia esagerando. Non riesce più a capire se sia un problema solo di orgoglio, di abitudine, o se dietro ci sia un disagio più profondo. Non sta bene con questa dinamica, però non sa se insistere, lasciare perdere o prendere misure più drastiche.
La nostra fan si trova in un punto in cui, più che la quantità delle bollette, ciò che la ferisce è la mancanza di condivisione, la resistenza a riconoscere che le cose cambiano, che le spese vanno riconsiderate.
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