Bonus psicologo

Avrete sentito tutti/e del bonus psicologico che quest’anno per fortuna è stato rinnovato. Non è un gran contributo ma, considerando che la terapia psicologica costa molto, tutto aiuta. Io vado dallo psicologo da circa un anno, quindi da quando avevo 21 anni. All’inizio ero in ansia, anche perché avevo interiorizzato certi pregiudizi su questa cosa senza accorgermene. Invece ora come ora sono grata di averlo fatto perché sto molto meglio di come stavo allora e mi conosco molto di più. Sento però che ho ancora delle cose su cui lavorare, perciò sto continuando ad andarci, anche se con meno frequenza. Il problema però è che sto finendo i miei risparmi, visto che ancora studio (all’università) e lavoro nelle ore che mi restano che però sono poche e mal pagate, perciò quel bonus mi serve assolutamente, tanto più che, avendo un ISEE basso, ci rientro sicuramente e magari anche con una somma cospicua. Il problema di tutto questa situazione è che mio padre è uno molto all’antica e non sapeva che io stessi andando in terapia. Ero però ormai con le spalle al muro e l’unica soluzione era parlarci.

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La nostra fan racconta di aver iniziato un percorso di terapia psicologica all’età di 21 anni, circa un anno fa. All’inizio provava ansia all’idea, anche perché aveva inconsapevolmente interiorizzato alcuni pregiudizi sul tema. Con il tempo, però, ha compreso il valore di questa scelta: oggi si sente molto meglio rispetto a quando ha iniziato e afferma di conoscere molto di più sé stessa.

Pur avendo fatto grandi progressi, sente di avere ancora aspetti su cui lavorare, motivo per cui continua a frequentare le sedute, seppur con minore frequenza. La difficoltà principale, però, è di tipo economico: studia all’università, lavora poche ore e con una retribuzione bassa, e i risparmi stanno terminando. Per questo motivo, considera il bonus psicologico – recentemente rinnovato – un aiuto fondamentale. Avendo un ISEE basso, è certa di rientrare nei requisiti e spera di poter ottenere un contributo consistente.

La questione si è complicata quando si è trovata con le “spalle al muro”: suo padre, uomo molto legato a una mentalità tradizionale, non era a conoscenza del fatto che lei seguisse un percorso di terapia. Per poter fare richiesta del bonus, però, era necessario affrontare la questione con lui e parlargli apertamente della sua scelta.

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