Burnout: non ignorare questi segnali che il corpo ti manda

Come riconoscere i sintomi del burnout e reagire

 

Ti svegli stanco, la concentrazione è un miraggio e la giornata sembra una maratona senza medaglia? Non sei pigro, potresti essere in burnout, una condizione di esaurimento legata a stress cronico che colpisce corpo e mente. Secondo un’indagine di Mental Health UK, oltre il 90% degli adulti britannici ha sperimentato stress intenso nell’ultimo anno. Non un dato incoraggiante, ma sicuramente realistico.

Il burnout non è semplice stanchezza: è un sovraccarico che si riflette in insonnia, dolori ricorrenti, problemi digestivi e perfino un abbassamento delle difese immunitarie. In pratica, il corpo ti invia segnali chiari, ma spesso si preferisce ignorarli finché non diventano un vero muro contro cui sbattere.

Alimentazione e cortisolo: un binomio pericoloso per il burnout

Secondo la nutrizionista Cara Shaw, una dieta disordinata peggiora il quadro. Mangiare troppo poco, saltare pasti o esagerare con zuccheri e caffeina alimenta lo squilibrio glicemico e fa salire il cortisolo, l’ormone dello stress. Il risultato? Ansia, irritabilità e quella sensazione di essere costantemente “sotto pressione”.

Anche il digiuno prolungato, spesso scelto per motivi estetici, non aiuta: riduce le energie disponibili e manda in tilt la capacità di affrontare i momenti di tensione. Il messaggio è semplice: per reggere lo stress non serve una dieta punitiva, ma un’alimentazione equilibrata e regolare.

Strategie quotidiane contro il burnout

Gli esperti suggeriscono che non occorrono rivoluzioni, ma piccole azioni costanti. Brevi allenamenti, passeggiate all’aria aperta e attività gestibili fanno la differenza. La coach Edwina Jenner ricorda che i workout infiniti possono sembrare obiettivi nobili, ma nella pratica rischiano solo di aumentare la frustrazione.

Fondamentali anche meditazione e gratitudine: prendersi qualche minuto per respirare, osservare i propri pensieri e concentrarsi sul presente aiuta a ridurre il rumore mentale. Non serve svuotare la mente come un monaco zen, ma imparare a non giudicare ogni pensiero che passa può già alleggerire il carico emotivo.

Il valore del riposo e del dialogo

Il burnout si combatte anche con il riposo. Non basta dormire: servono pause significative, momenti di tempo libero di qualità che permettano al cervello di ricaricare le batterie. Come spiega la psicologa Becky Spelman, concedersi una pausa aumenta la flessibilità cognitiva e migliora l’umore.

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E se tutto questo non dovesse bastare, parlare con qualcuno resta un’arma potente. Condividere preoccupazioni e ansie permette di alleggerire il peso emotivo e di sentirsi meno soli. Nessuna emozione è “troppo piccola” per essere ascoltata e riconosciuta. Il burnout non è un nemico invincibile: riconoscere i segnali e reagire con strategie semplici può riportare equilibrio. Il corpo ci parla, ma tocca a noi decidere se ignorarlo o finalmente ascoltarlo.

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