Prima dell’invenzione dell’aria condizionata come si combatteva il caldo?

Ecco alcune soluzioni adottate in passato per rinfrescarsi e difendersi dalla calura estiva

 

Al giorno d’oggi il caldo si contrasta con ventilatori e aria condizionata: ma in passato, prima che queste comodità fossero inventate, come ci si difendeva dall’afa e dalla calura? L’uomo si è sempre ingegnato di trovare rimedi validi per avere refrigerio, attrezzandosi con le risorse e le conoscenze dell’epoca: alcune più efficaci, altre meno.

Le invenzioni

Nel 1780 il produttore di strumenti musicali John Cram, di Filadelfia, inventò una sedia speciale con un ventaglio incorporato che poteva essere mosso attraverso dei pedali posizionati in basso. La persona seduta sulla sedia per azionare il ventaglio muoveva i pedali che erano simili a quelli delle vecchie macchine da cucire. L’invenzione fu apprezzata da George Washington, che l’acquistò per 32 scellini e se la fece spedire nella sua residenza di Mount Vernon.

Nel XIX secolo per difendersi dal caldo si diffusero nei palazzi le tende da sole esterne alle finestre, mentre nelle stanze, soprattutto nelle sale da pranzo, si usavano le tende “punkahs”, di origine indiana. Si trattava di grandi stoffe appese sul soffitto che venivano mosse da corde tirate da servitori, impiegati in questa noiosa attività per intere giornate.

I portici

All’inizio del XX secolo si diffusero i portici, situati in genere in cima ai palazzi e che i residenti utilizzavano per dormire al fresco la notte. Anche il presidente degli Stati Uniti William Howard Taft, nel 1910, ne fece costruire uno sul tetto della Casa Bianca.

Lo stesso sistema, ma in piccolo, era concepito per far dormire all’aperto i bambini, risparmiando loro il caldo soffocante dei palazzi cittadini. Si trattava di gabbie in filo di ferro appese fuori dalle finestre e in cui venivano messi i neonati a godere dell’aria fresca, mentre le mamme in casa si dedicavano alle faccende domestiche.

Per chi ne aveva la possibilità, si combatteva il caldo rifugiandosi anche in fondaci e grotte dove la temperatura risultava più bassa.

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Anche costruire case con mura molto spesse e finestre piccole ha aiutato nei secoli ad avere abitazioni con temperature interne costanti, fresche d’estate e calde d’inverno.

 

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