Perché con il cambio di stagione perdiamo più capelli?

Anche gli esseri umani fanno la muta: parola di tricologa

 

Vi siete mai chiesti perché con l’arrivo del cambio di stagione la quantità di capelli che perdiamo tende a raddoppiare o, in alcuni casi, addirittura a triplicarsi? Per quanto, in prima battuta, questo fenomeno possa apparire preoccupante, in realtà nella maggior parte dei casi si tratta di un processo del tutto fisiologico, che ci accomuna alle altre specie animali.

Esattamente al pari dei nostri amici a quattro zampe, infatti, che tendono a fare la muta in corrispondenza della primavera e dell’autunno, anche noi esseri umani siamo soggetti a una maggior caduta dei capelli in questi periodi dell’anno. Infatti, è proprio con il cambio di stagione che generalmente i capelli raggiungono la fine della loro fase vitale, lasciando spazio nel follicolo a un nuovo capello pronto a crescere.

Quando la perdita dei capelli diventa patologica?

Come spiegato dalla tricologa Silvia Cecchinato, “In primavera riscontriamo una maggiore perdita dei capelli, tant’è che parliamo di fase Telogen Effluvium stagionale. È però in genere una caduta da ricambio e in quanto tale temporanea“. In particolare, ad essere responsabile di questa variazione fisiologica è il cambio delle ore di luce, che influisce sul nostro ritmo circadiano e sull’attività ormonale.

Non sempre, però, la caduta dei capelli durante il cambio di stagione è normale. Affinché possa dirsi tale, la quantità di riferimento dovrebbe essere pari a 50-100 capelli al giorno. In questo caso, “Non ci si deve perciò preoccupare se al momento del lavaggio si notano i capelli tra le mani o che restano sulla spazzola/pettine purché questo sia più o meno la quantità“.

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Quando, invece, la perdita dei capelli potrebbe indicare la presenza di un problema sottostante? Si parla di caduta patologica nel caso in cui questo processo si protragga per più di 5-8 mesi. Attenzione anche alla quantità di capelli persi: se supera di molto il parametro precedentemente indicato, dovrebbe scattare un campanello d’allarme. Infine, occhio al corpo e al volume della chioma: in caso di cambiamenti sarebbe opportuno indagare approfonditamente le ragioni di questo fenomeno.

 

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