La campagna elettorale

Quando una amicizia finisce per colpa della politica. Avete presente quelle persone fissate per qualcosa, qualsiasi argomento specifico, che non ci puoi parlare o ragionare o permetterti di avere idee diverse dalle sue? Ecco la mia amica Monica è una di queste. Solo che l’ho scoperto solo adesso, e via chat. Nel modo peggiore e con i risvolti peggiori. La sua fissazione è la politica a quanto sembra. E dire che in 3 anni di amicizia non era mai venuto furo niente di quello che è scoppiato in questa discussione. A saperlo mica le avrei mandato quel volantino e quella battuta. Perché io questo ho fatto: le ho suggerito amichevolmente un nome per le prossime elezioni. Ma mi sono ritrovato a controbattere a una furia scatenata. E non vedo perché la mia ignoranza in materia politica, o i miei motivi per votare un tizio piuttosto che un altro dovrebbero essere delle aggravanti, come in buona sostanza mi ha detto anche troppo esplicitamente. Per me è una invasata.

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Il nostro fan ha voluto raccontare una vicenda che, purtroppo, molti possono riconoscere come familiare: un’amicizia che finisce per colpa della politica. Protagonista di questa storia è la sua ex amica Monica, conosciuta e frequentata per ben tre anni, con cui fino a poco tempo fa credeva di condividere un rapporto solido e senza zone d’ombra. E invece, come spesso accade, una semplice conversazione via chat ha fatto emergere una realtà completamente diversa.

Tutto è iniziato con un messaggio scherzoso e, a suo dire, del tutto innocuo: un volantino elettorale seguito da una battuta. Un modo per suggerire, con leggerezza, un nome per le prossime elezioni. Non si aspettava certo che quell’invio potesse scatenare una reazione così feroce da parte di Monica. In pochi minuti si è ritrovato a essere bersaglio di accuse, attacchi personali e giudizi pesanti, non tanto per l’idea politica espressa, quanto per il solo fatto di averne una diversa dalla sua.

La nostra fan descrive Monica come una persona totalmente focalizzata su un solo argomento, incapace di tollerare opinioni discordanti e pronta a mettere in discussione un’intera relazione d’amicizia per una divergenza di pensiero. Una reazione che lo ha lasciato perplesso e amareggiato. In tre anni, dice, non era mai emerso nulla di simile. Mai una discussione accesa, mai un accenno alla politica come potenziale terreno di scontro. Ma bastato un messaggio, una battuta, per far crollare tutto.

La delusione più grande, come si evince dalla chat, non è solo legata alla lite in sé, ma al tono con cui è stato trattato: giudicato per la sua presunta ignoranza, attaccato nei suoi principi e, soprattutto, liquidato come se il rapporto non valesse nulla. Il nostro amico si chiede, giustamente, se davvero la politica debba avere il potere di distruggere ciò che si è costruito nel tempo, e se non sia invece il fanatismo – di qualunque tipo – il vero problema.

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