Canguri in pausa gravidanza: quando la natura mette il timer sulla maternità

Canguri e gravidanza in stand-by: l’arte della pausa evolutiva

 

La natura non smette mai di stupire, soprattutto quando i protagonisti sono i canguri. Mentre noi umani corriamo dietro a orologi biologici e calendari prenatali, questi marsupiali fanno qualcosa che pare uscito da un manuale di fantascienza: mettono la gravidanza in pausa. Sì, come si fa con una serie TV, ma con un cucciolo in attesa.

Questo fenomeno, chiamato diapausa embrionica, consente alla femmina di sospendere lo sviluppo dell’embrione in attesa di tempi migliori. Non è pigrizia marsupiale, ma una strategia raffinata per concentrare le energie sul piccolo già nato o su condizioni ambientali più favorevoli. E non sono solo i canguri a farlo: oltre 130 specie di mammiferi adottano questa particolare forma di maternità differita.

Diapausa embrionica nei mammiferi: il trucco della natura

Tra i campioni di gravidanza a intermittenza troviamo anche wallaby, orsi, furetti, daini e persino gli insospettabili armadilli. Il principio è lo stesso: l’embrione si sviluppa fino a un certo punto e poi si ferma. Nei casi più eclatanti, come nel wallaby tammar, si può arrivare a una pausa lunga ben 11 mesi. Decisamente un record nella categoria “attese riproduttive”.

Il sistema si attiva in vari modi. Per esempio, in molte specie l’allattamento in corso è il segnale per sospendere la nuova gravidanza. In altre, come nel visone, l’ovulo fertilizzato resta in sospeso fino all’arrivo della primavera, quando cibo e temperature offrono maggiori garanzie di sopravvivenza per i neonati. In pratica, la natura usa un’agenda evolutiva molto precisa.

Gravidanza sospesa: adattamento evolutivo o magia biologica?

La cosa curiosa è che, sebbene la diapausa sia nota da oltre un secolo, gli scienziati stanno ancora cercando di capire esattamente come funzioni. Il sospetto è che ogni gruppo animale usi un mix diverso di ormoni per decidere quando mettere in pausa e quando far ripartire il processo. Un po’ come avere telecomandi diversi ma per lo stesso televisore biologico.

Ciò che sembra comune, però, è il dialogo tra utero ed embrione. Anche in specie molto distanti tra loro – come il topo, il visone e il wallaby – sono emersi segnali simili in questa comunicazione molecolare. Un’ulteriore conferma che la natura non solo ricicla le idee migliori, ma le perfeziona di generazione in generazione.

Una lezione di sopravvivenza dai canguri

Insomma, quello che per noi umani è fantascienza, per alcuni animali è la quotidianità. I canguri, con la loro capacità di sospendere la gravidanza, ci mostrano che anche il più naturale dei processi può essere gestito con flessibilità, adattandosi alle sfide ambientali e biologiche.

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E se pensavi che la multitasking fosse una prerogativa umana, pensa a una mamma canguro: mentre allatta un piccolo già nel marsupio, può avere un altro embrione in pausa e magari anche un terzo pronto a partire. Ecco cosa significa davvero essere organizzati.

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