“Mi chiamo Arianna e sono volontaria in un canile rifugio della mia città. Il canile in cui faccio volontariato ospita cani abbandonati, attualmente ne abbiamo quasi 50, ed essendo privato si basa su donazioni e il lavoro gratuito di volontari. Nelle attività normali del canile è previsto che ogni giorno qualcuno passi a dare da mangiare ai cani, farli passeggiare e controllare che tutto sia a posto. Ovviamente il canile è visitabile da tutti coloro che vogliono adottare un cane, cucciolo o adulto, in orari prestabiliti. Durante le feste riceviamo visite solo su appuntamento perché i volontari sono impegnati con le proprie famiglie ecc e quindi diamo la priorità alle cose necessarie, come appunto nutrire i cani e farli passeggiare, e rimandiamo se possibile alla fine delle feste eventuali appuntamenti per adozioni. In questi anni di volontariato in canile ho conosciuto molte persone, sia tra i volontari che tra coloro che venivano per adottare un cane.. mi è anche capitato di aiutare persone che hanno purtroppo dovuto portare in canile il proprio cane perché per gravi problemi non potevano più occuparsene. E poi mi è anche capitato di incontrare persone, diciamo, un po’ così.. leggete!”
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Arianna ha voluto condividere la sua esperienza come volontaria in un canile rifugio della sua città. Il canile in cui presta servizio ospita quasi 50 cani abbandonati, ed essendo una struttura privata, si sostiene esclusivamente grazie alle donazioni e al lavoro gratuito dei volontari come lei.
Le attività quotidiane prevedono che qualcuno si occupi di dare da mangiare ai cani, portarli a passeggio e assicurarsi che tutto sia a posto. Il canile è visitabile da chi è interessato ad adottare un cane, sia cucciolo che adulto, ma in orari prestabiliti. Durante le feste, però, la situazione diventa più delicata: le visite vengono limitate e consentite solo su appuntamento, per permettere ai volontari di dedicarsi alle attività prioritarie, come la cura degli animali, visto che anche loro hanno impegni familiari. Eventuali appuntamenti per adozioni, se possibile, vengono rimandati alla fine delle feste.
Arianna racconta di aver incontrato moltissime persone nel corso degli anni: sia tra i volontari, con cui condivide il lavoro e la passione per gli animali, sia tra coloro che visitano il canile per adottare un amico a quattro zampe. A volte si è trovata ad aiutare persone in situazioni difficili, che hanno dovuto portare in canile il proprio cane per gravi problemi personali o di salute, un momento sempre doloroso ma spesso inevitabile.
Tuttavia, tra le tante persone che ha conosciuto, le è anche capitato di incontrare individui che definisce, con delicatezza, “un po’ così”. Persone che forse non comprendono l’impegno richiesto in un rifugio, né il rispetto necessario per chi dedica tempo e fatica alla cura degli animali abbandonati.
Arianna condivide la sua storia per far luce su queste esperienze e, probabilmente, anche per sensibilizzare chi legge sul lavoro svolto dai volontari nei canili, soprattutto in periodi come le feste natalizie, quando il peso delle responsabilità diventa ancora più evidente.
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