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Siete terribilmente stonati? Per la scienza, poco importa: qualsiasi suono provenga dalla vostra ugola, vi conviene tirar fuori la voce e intrattenere la prole. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Child Development, infatti, ha indagato la diffusissima pratica di intonare melodie, canzoncine e ninna nanne ai propri figli. Il risultato è stato sbalorditivo: questa abitudine, infatti, esercita una serie di effetti benefici sia sui piccoli che sugli adulti.
Lo studio ha coinvolto 110 genitori e i loro figli, con un’età media di 4 mesi. Ai partecipanti è stato chiesto di cantare spesso ai propri bambini, fornendo loro una serie di canzoni adatte e specifiche istruzioni. Inoltre, i volontari hanno compilato giornalmente dei questionari riguardanti i loro livelli di stress, oltre che la qualità del sonno di grandi e piccini.
Il test, durato quattro settimane, ha messo in luce che questa semplice abitudine è tutt’altro che banale: infatti, è in grado di migliorare la qualità e la durata dei momenti di riposo di genitori e figli.
Del resto è comprensibile: a bambini sereni e riposati corrispondono adulti che se ne prendono cura altrettanto distesi e ristorati. Senza contare, poi, che questa pratica potrebbe rivelarsi utile non solo nell’immediato, ma persino per il futuro sviluppo dei piccoli.
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Infatti, gli autori dello studio hanno evidenziato che “Poiché l’umore del bambino è strettamente connesso al suo futuro sviluppo socioemotivo, allo stress dei genitori e al legame genitori-figli, un intervento così semplice potrebbe avere benefici significativi a lungo termine“. E voi, cantate ai vostri figli o ai bambini di parenti, amici e conoscenti? Correte subito a schiarirvi la voce.
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