Fonte: Pexels
Un gruppo di nove studenti dell’Università La Sapienza di Roma ha sviluppato un progetto rivoluzionario chiamato Keralight, che mira a trasformare i capelli tagliati dai parrucchieri in una risorsa utile. In Italia, ogni anno, i saloni di parrucchieri producono oltre 5.000 tonnellate di capelli tagliati, rifiuti che sono difficili da smaltire e potenzialmente nocivi se inceneriti. Il progetto Keralight si basa sull’economia circolare e sfrutta i capelli tagliati per estrarre la cheratina, una proteina presente nei capelli, e creare un idrogel dalle molteplici applicazioni.
Questo idrogel può essere utilizzato in vari settori, tra cui quello farmaceutico, cosmetico, agricolo, ambientale e alimentare. In campo farmaceutico, l’idrogel a base di cheratina può alleviare bruciori cutanei, facilitare la rigenerazione dei tessuti e essere utilizzato in bendaggi per la ricostruzione della superficie oculare. Nel settore cosmetico, l’idrogel è prezioso per la produzione di patch oculari, maschere idratanti, prodotti per la cura dei capelli e protesi per la chirurgia estetica. Grazie alla sua capacità di trattenere acqua, l’idrogel è anche utile in agricoltura per migliorare la ritenzione idrica del suolo e nel recupero ambientale.
Il progetto Keralight ha vinto la National Competition di Enactus Italia e rappresenterà l’Italia alla Enactus World Cup, che si terrà a ottobre in Kazakistan. Questo evento riunisce studenti da tutto il mondo per presentare idee imprenditoriali sostenibili. Emilia Nappi e Aurora Cascioli, leader e vice-leader del team Enactus La Sapienza, hanno sottolineato l’importanza di sensibilizzare i parrucchieri e i loro clienti sul valore del riciclo dei capelli. Attraverso una rete di saloni, i capelli vengono raccolti e riutilizzati, dimostrando come un rifiuto quotidiano possa essere trasformato in una risorsa preziosa.
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Particolarità è il fatto che il trofeo vinto dal team della Sapienza è stato realizzato da Krill Design, un’azienda che trasforma sottoprodotti organici in biopolimeri biodegradabili. Quest’anno, i trofei sono stati creati utilizzando scarti di limone, arancia e lime, sottolineando ulteriormente l’importanza dell’economia circolare e del riuso creativo.
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