Cari Millennials, l’emoji 😂 è da vecchi

Poveri Millennials: l’emoji che ride non la usa “nemmeno mia madre”

 

Chi non usa quotidianamente la faccina che ride/piange (😂) per commentare i messaggi? E’ il modo più veloce e immediato per dire che qualcosa fa “sbellicare dalle risate”, l’emoji per eccellenza per i Millennials. Ma da quanto è emerso in un confronto sui social, questa faccina sarebbe troppo vecchia per la Generazione Z, utilizzata da persone “ormai vecchie”. Un vero smacco per quelli nati tra il 1981 e il 1996.

Per molti Gen Z-ers, l’emoji con il teschio (💀) è diventata il sostituto più utilizzato per trasmettere la risata. È la versione visiva della frase “sto morendo dal ridere”. Altre alternative accettabili e accettate dai giovani? La faccina che piange con la bocca aperta (😭) o semplicemente scrivere “lol” (ridere ad alta voce). Non provate nemmeno a pensarci, cari Millennials: anche l’emoji che “si rotola dal ridere” (🤣) è completamente fuori moda.

Gen Z Vs Gen X

Viso con lacrime di gioia“, il nome ufficiale dell’emoji che ride/piange, è attualmente quella più usata su Emojitracker, un sito web che mostra l’uso di emoji in tempo reale su Twitter. È anche in cima alla lista di Emojipedia, ma non solo. Nel 2017, Apple ha detto che questa faccina era la più popolare negli Stati Uniti. Ma allora, perché è così out tra i giovani? Semplice. Essendo stata utilizzata tantissimo per anni e anni, i Gen Z-ers vogliono modi nuovi e freschi per segnalare che stanno ridendo di qualcosa. Insomma, i “vecchi” risultano pure banali.

Ma quali sono le peculiarità della cultura dei Millennials che ora sono considerate out dalla Gen Z? Sicuramente i jeans skinny (considerati come “da incendiare”), la riga dei capelli laterale (decisamente più cool quella in mezzo) e, sì, l’emoji che ride/piange. Walid Mohammed, 21 anni ha detto chiaramente: “Ho smesso di usarla da un po’ perché ho visto persone più grandi che la usavano, come mia madre“.

Questione di educazione tecnologica

I Gen Zers – nati dopo il 1996 – sono cresciuti in un periodo in cui internet era già onnipresente e spesso nel palmo delle loro mani. Molti Millennials, invece, si sono lanciati nel mondo delle emoji e del gergo di internet non attraverso gli sms o i social network, ma attraverso AOL Instant Messenger. Ere geologiche “tecnologiche” fa, insomma.

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Più nello specifico, le vecchie generazioni tendono ad usare le emoji letteralmente, mentre i giovani diventano più creativi. La Generazione Z ama assegnare significati particolari e personali alle emoji, che poi si diffondono e si ampliano attraverso i social media. Per esempio, l’emoji che indossa un cappello da cowboy (🤠) e quella di una persona semplicemente in piedi, sono entrambi arrivati a significare imbarazzo.

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