Carola la ballerina

“Mia figlia Carola è stata sistematicamente esclusa delle lezioni di ballo. Vi invio la chat con la sua pessima insegnate. Ma Carola è una ballerina! Questa è una situazione che mi provoca una fortissima rabbia, un senso di ingiustizia fortissimo. La colpa è delle persone stupide dei pregiudizi della gente, che non capisce che oltre alle apparenze c’è molto di più… se solo avesse il tempo di osservare. Carola è una ballerina perché quando balla tira fuori quello che ha dentro e lo fa con una forza e con un’espressività che poco ha da invidiare alle altre ragazze. La sua danza è originale, furiosa certe volte, confusa come una farfalla che non sa bene dove andare, ti ricorda quanto la vita sia caotica, quanto non esistano linee rette, percorsi prestabiliti da seguire. La sua danza a volte diventa dolcissima quando viene presa da un pensiero dolce, quando qualcosa di morbido le accarezza la mente. Carola è una ballerina, perché non ti lascia indifferente quando si muove, non sta eseguendo a memoria una serie di passi, non sta contando il tempo, sta solo seguendo il suo cuore. Carola è una ballerina.”

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La situazione che riguarda Carola, la figlia di chi scrive, esprime una profonda delusione e rabbia nei confronti dell’esclusione subita dalla ragazza dalle lezioni di ballo. Questo episodio viene percepito come un chiaro esempio di ingiustizia, alimentato da pregiudizi e una mancanza di comprensione verso il vero talento e la passione di Carola per la danza. Carola viene descritta come una vera e propria ballerina, non solo per la sua capacità di eseguire movimenti tecnici, ma per l’espressione unica e profondamente emotiva che riesce a trasmettere attraverso il suo ballo.

La danza di Carola è presentata come un’arte che va ben oltre la semplice esecuzione di passi: è una manifestazione di forza, espressività e originalità. La sua performance è descritta come “originale, furiosa” in alcuni momenti, e in altri “confusa come una farfalla”, un parallelo poetico che sottolinea come la danza di Carola rifletta la complessità e il caos della vita stessa, dove non esistono percorsi lineari o predeterminati da seguire. Questa capacità di Carola di trasformare i suoi movimenti in un riflesso delle emozioni umane, alternando intensità e dolcezza a seconda delle sue ispirazioni, la qualifica senza dubbio come ballerina.

L’accusa mossa verso l’insegnante di Carola non riguarda solo la decisione di escluderla dalle lezioni, ma colpisce più in profondità, mettendo in discussione la capacità dell’insegnante stessa di riconoscere e valorizzare il vero spirito della danza, che trascende la mera tecnica per toccare le corde più profonde dell’espressione personale e emotiva. Carola, con la sua danza che “non ti lascia indifferente”, che non si limita a memorizzare sequenze di passi ma segue il ritmo del proprio cuore, incarna l’essenza di ciò che significa essere una ballerina. La sua storia è un richiamo alla necessità di guardare oltre le apparenze e i pregiudizi, per riconoscere il valore e la bellezza dell’espressione artistica individuale.

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