Il carro attrezzi

Un potenziale cliente aveva delle richieste particolari e quantomeno strane. Ma voleva assolutamente il carro attrezzi e alle sue condizioni. Il motivo è tragicomico. Io sono Jacopo e lavoro per una media azienda di carri attrezzi. Nella fattispecie risponde alle chiamate (o messaggi) e mi occupo di contabilità ecc. E di chiamate e messaggi strani me ne sono capitati, in più di 4 anni. Credetemi. Oggi ho deciso di mandarvi gli screen dell’ultimo esempio di richiesta di soccorso quantomeno singolare. Un signore è rimasto in panne e mi scrive. Ma già da subito si capisce che non sarà semplice. Io ero rassegnato già dal 2 messaggio. Questo qua ha fretta, troppa fretta, ma ci può stare. Quello che è assurdo è che non vuole darmi il nome. E non gli piacciono le nostre tariffe. Ma non mi molla. Vi dico solo che tutto il suo fare strano aveva in fondo una giustificazione valida, dal suo punto di vista… molto valida…non vi dico altro, niente spoiler. Buona lettura.

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La nostra fan si chiama una persona anonima, ma si presenta con chiarezza come Jacopo, operatore in un’azienda di soccorso stradale. Da oltre quattro anni risponde a chiamate e messaggi di clienti in difficoltà, ma l’ultima richiesta ricevuta ha superato ogni limite del surreale.

Da un cliente bloccato per strada riceve immediatamente una comunicazione urgente. L’uomo si mostra estremamente impaziente: vuole il carro attrezzi subito e insinua che le tariffe proposte siano inaccettabili. Fin qui, nulla di strano, direte voi. Il problema sorge quando, tra la fretta e i rifiuti alle condizioni economiche, emerge un rifiuto netto: il cliente non vuole comunicare neanche il proprio nome.

Jacopo tenta di gestire la situazione con calma, ma capisce presto che sarà un’impresa ardua. Il dialogo prosegue con insistenza da parte del cliente e con crescenti tentativi di Jacopo di far presente le regole minime di sicurezza e professionalità: conoscere il nome e capire l’indirizzo preciso è fondamentale per intervenire.

Secondo il nostro fan, il comportamento del cliente appare assurdo, ma contiene una logica tutta sua: ogni richiesta ha una giustificazione – almeno dal punto di vista del cliente – e una coerenza interna che però sfugge alla prospettiva razionale. Jacopo propone il servizio, offre soluzioni, ma l’uomo continua a rispondere con modi bizzarri, contraddittori e irritanti.

Pur non essendo coinvolto personalmente, il nostro operatore si sente costretto a mantenere lucidità e professionalità, mentre legge messaggi che dentro di sé definisce “quantomeno singolari”. Non rivela altro, né soluzioni finali alla richiesta, ma afferma che la chiave della vicenda risiede nel favoloso contrasto tra l’urgenza percepita dal cliente e la sua totale indisponibilità a collaborare in modo minimo.

Un racconto che lascia intendere quanto a volte il contatto con il pubblico possa diventare davvero imprevedibile. Non per cattiveria o premeditazione, sostiene Jacopo, ma per una percezione completamente diversa di ciò che per lui è normale e per altri è assurdo. Buona lettura a chi si troverà a leggere gli screen: preparatevi a restare a bocca aperta.

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