Carrotmaxxing: l’abbronzatura a suon di carote che spopola su TikTok (ma occhio agli effetti indesiderati)

Carrotmaxxing: quando il beta-carotene prende il controllo

 

La fantasia culinaria dei social ha toccato nuove vette con il carrotmaxxing, una tendenza diventata virale su TikTok. L’idea è semplice quanto discutibile: mangiare tante carote per “colorarsi” la pelle in modo naturale. In pratica, abbronzarsi senza sole, crema o lampade, ma con l’aiuto del frigorifero. A guidare il fenomeno ci sono influencer che giurano di aver ottenuto una pelle dorata con tre carote al giorno. Il tutto ovviamente corredato da foto prima e dopo, filtri e luci strategiche.

A far gola è il beta-carotene, un pigmento naturale che viene immagazzinato negli strati superficiali della pelle. Da lì, conferisce una tinta calda e vagamente tropicale al colorito. Ma dietro l’effetto “sun-kissed” casalingo, si nasconde il rischio di una tintarella più tendente all’arancione carico che al dorato elegante.

Carrotmaxxing su TikTok: l’effetto arancione è servito

La realtà è che il corpo non sempre ringrazia. Il beta-carotene in eccesso può causare una condizione chiamata carotenosi o carotenemia: nulla di pericoloso, certo, ma vedere mani, piedi e faccia tingersi di giallo-arancio non è esattamente l’effetto bellezza che molti si aspettavano. Se poi la dieta arancione si basa su carote in scatola, il quadro si complica. Quelle comode lattine contengono spesso livelli di sale che nemmeno un sacchetto di patatine. E non tutti i fegati riescono a stare al passo.

Nel Regno Unito, una ragazza con una patologia cardiaca è finita in ospedale proprio per aver abusato di carote confezionate. Le sue intenzioni erano innocue, il risultato un po’ meno: tra sodio e carotenoidi, il corpo ha lanciato un chiaro segnale di resa. E non è stata l’unica.

Carrotmaxxing: moda alimentare o esperimento da evitare?

I nutrizionisti lo ribadiscono: le carote non sono il problema. Anzi, sono una fonte eccellente di vitamine, fibre e antiossidanti. Ma, come tutte le cose sane, anche loro hanno un limite. Quando il consumo esce dai confini della normalità e diventa una sfida virale, l’organismo finisce per pagarne le conseguenze. Il concetto di “più è meglio” non funziona sempre, soprattutto in ambito alimentare.

Eppure i social continuano a rilanciare. Ogni giorno compaiono nuovi video con pile di carote, promesse di pelle radiosa e consigli alimentari non richiesti. Tutto ruota attorno a un’estetica filtrata, a un ideale spesso costruito ad arte, che convince molti a tentare scorciatoie improbabili pur di raggiungerlo.

Effetti collaterali del carrotmaxxing: salute a rischio per un filtro naturale

Oltre alla carotenemia, un eccesso di beta-carotene può influenzare il metabolismo e causare affaticamento, prurito, disturbi digestivi e alterazioni nei livelli di colesterolo. Nulla che faccia tendenza su TikTok, ma abbastanza da far riflettere chi prende troppo sul serio certi suggerimenti virali. A questo si aggiunge la questione del sodio: quando le carote arrivano da lattine ricche di conservanti, l’illusione del naturale si scontra con una realtà ben meno salutare.

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Il carrotmaxxing è insomma l’ennesima dimostrazione di quanto i social possano condizionare le scelte alimentari e, in alcuni casi, la salute stessa. Il consiglio? Un approccio critico prima di emulare chiunque dica “fidati, funziona”. E magari una passeggiata al sole, con un po’ di crema, vale più di una dieta monocromatica a base di radici arancioni.

@kainoalam Will you carrot max? 🥕 #fyp #foryou #selfimprovement #looksmax #trending #carrotmaxxing #tan #skincolor ♬ Blade Runner 2049 – Synthwave Goose

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