La casa coniugale

“Buongiorno a tutti da me e dalla chat con il mio ex marito di cui vi allego gli screen. Abbiamo divorziato sei mesi fa, e sì, perché l’ho tradito. Ora non cominciate da qui, questo è il fatto scatenante, non mi interessa, non deve interessare a voi, e non vi spiego nemmeno perché l’ho fatto. La questione è un’altra. La nostra casa coniugale. Avevamo tutto in separazione dei beni (per fortuna) ma questa l’abbiamo acquistata insieme e insieme stiamo pagando il mutuo. Ci abbiamo a fatica convissuto all’inizio, ma ovviamente non è sostenibile. Nessuno la vuole cedere all’altro (e non potremmo permettercela da soli in ogni caso) e rivenderla è difficile a meno di rimetterci. Cosa fuori questione per lui. Ecco quindi che mi rompe alle 11 di sera con una soluzione architettonica fai da te. Beccatevi sto scempio e ditevi voi se non merita le corna a chiocciola un cretino di questo tipo.”

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Una nostra fan condivide la sua esperienza con l’ex marito, con cui ha divorziato sei mesi fa dopo averlo tradito. Non intende spiegare le ragioni del tradimento, considerandolo irrilevante per la questione attuale. Il vero problema riguarda la casa coniugale che avevano acquistato insieme e per la quale stanno ancora pagando il mutuo. Nonostante abbiano scelto la separazione dei beni, la casa è stata un acquisto condiviso, e nessuno dei due è disposto a cederla all’altro. Tuttavia, continuare a convivere sotto lo stesso tetto si è rivelato insostenibile. Vendere la casa è complicato, soprattutto senza dover affrontare una perdita finanziaria, una prospettiva che l’ex marito rifiuta categoricamente.

La fan racconta come, una sera alle 11, il suo ex marito le abbia proposto una soluzione architettonica fai da te, cercando di dividere la casa in modo da poterne continuare a usufruire entrambi. Trova la proposta ridicola e decisamente fuori luogo, tanto da considerarla un’ulteriore dimostrazione del carattere assurdo dell’ex marito, che secondo lei merita “le corna a chiocciola” per un’idea così folle. Condivide la chat per mostrare lo scempio della proposta e chiede il parere degli altri su come affrontare questa situazione difficile e paradossale. La frustrazione è evidente, e cerca di capire se esiste una via d’uscita che possa soddisfare entrambe le parti senza ricorrere a soluzioni così stravaganti e impraticabili.

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