Cavallo scappato con un branco di cavalli selvatici ritorna dopo otto anni

Una storia che sembra tratta da un film

 

Sembra una storia tratta direttamente dal film d’animazione Spirit – Cavallo selvaggio, ma è ciò che è successo veramente. Shane Adams era in campeggio nello Utah con il suo amato cavallo Mongo nel marzo 2014. Adams era nella sua tenda a vestirsi quando è passata una mandria di mustang. Uscito di corsa, ha visto Mongo fuggire con loro. Ha tentato di rincorrere il suo cavallo, poi ha guidato nella zona ma non è riuscito a raggiungere i cavalli selvaggi. “Sono tornato ogni fine settimana per tre anni per vedere se era lì” ha raccontato Adams al Washington Post. “Ho denunciato la sua scomparsa e ho fatto di tutto per trovarlo. Ma non ho mai più rivisto Mongo”.

Non poteva certo immaginarsi un lieto fine, anche perché ormai erano passati otto anni. Tuttavia, mai perdere le speranze. Dopo tutto questo tempo, infatti, gli agenti federali del Bureau of Land Management hanno bussato alla sua porta con una sorpresa incredibile. Avevano con sé Mongo, che ora ha 18 anni e parecchi chili in meno. Adams ha spiegato: “Era calmo, tranquillo e normale, come se non se ne fosse mai andato. Ero felicissimo. Non potevo crederci. È stato come un sogno che si è avverato”.

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Adams ha capito le motivazioni del gesto del cavallo

Secondo il Post, Mongo ha trascorso il suo tempo lontano vivendo tra i 71.000 cavalli selvatici della parte occidentale degli Stati Uniti. Il Bureau of Land Management, che gestisce circa 2,4 milioni di acri nello Utah, si è imbattuto in Mongo mentre gestiva la popolazione equina durante la siccità nella Cedar Mountain Management Area. “Con questa siccità non c’è molto cibo e i cavalli sembrano dei morti che camminano perché sono così magri” ha rivelato Adams al giornale. L’uomo ha sostenuto di aver capito le motivazioni del cavallo: “Capisco perché Mongo sia scappato: i cavalli sono animali tribali e si seguono a vicenda”. Ora però finalmente è di nuovo in buone mani: “Sono felice che ora possiamo prenderci cura di lui e assicurarci che mangi abbastanza cibo”. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene.

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