C’è un Paese che paga i nonni che si prendono cura dei loro nipoti

Ci sono dei governi che riconoscono ai nonni che si prendono cura dei nipoti un bonus in denaro

 

I nonni sono come dei secondi genitori. Spesso sono una parte fondamentale della famiglia: sostituiscono mamma e papà quando sono assenti, si prendono cura dei nipoti, li viziano e li trattano esattamente come se li avessero messi al mondo. Ma, in realtà non è esattamente così e per questo, proprio i nonni, in alcuni paesi come Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, possono ricevere un sussidio per trascorrere i pomeriggi insieme ai loro nipotini. La cifra, varia a seconda del tempo speso con i piccoli.

Nello specifico, nei paesi sopraelencati, ogni credito annuale vale 1/35 del valore della pensione statale, che attualmente è di circa 318 euro all’anno. Per calcolare la cifra esatta del bonus, basta moltiplicare il numero di anni di pensione per 318 euro. Sono idonee tutte quelle persone che hanno superato l’età pensionabile statale, che è di 66 anni. Inoltre, il bambino deve avere meno di 12 anni o 17 nel caso ci siano delle disabilità. La legge non è valida per coloro che vivono nelle Isole del Canale o nell’Isola di Man.

Sono idonee tutte quelle persone che hanno superato l’età pensionabile statale, che è di 66 anni

Inoltre, i nonni hanno diritto al credito solo se il genitore del bambino possiede tutti i requisiti per ricevere gli assegni familiari ed è in possesso dell’assicurazione nazionale da almeno un anno. Non c’è un numero minimo di ore trascorse insieme ai propri nipoti per qualificarsi e ricevere i contributi. Inoltre, qualora si siano presi cura dei bambini durante il lockdown, i pensionati sono sempre in tempo per fare un ricorso e chiedere al governo quello che gli spetta.

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È possibile richiedere i crediti utilizzando un modulo presente sul sito web del governo inglese. Le domande per i crediti specifici per l’assistenza all’infanzia, possono essere presentate a partire dall’ottobre successivo all’anno fiscale per cui vengono richiesti i contributi. Una volta inseriti i dati, anche il genitore del bambino (o il tutore principale) dovrà accettare la domanda controfirmando lo stesso modulo.

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