Mia madre ha donato un libro a mia moglie, il peggiore che potesse scegliere, nel momento peggiore. E si crede pure nel giusto. Redazione di spunte blu, mi chiamo Pietro e voglio che leggiate questa chat in cui cerco di far ragionare mia madre, sugli errori che fa (e vi assicuro che questo non è il primo), e su come riesce, o almeno tenta sempre, di rivoltare la fri@ata. Il fa@o è che sembra non avere un’anima. Tu@o quello che fa è de@ato dalla logica, i senDmenD non sembra proprio sapere cosa siano. Ok che è una donna forte e che ha avuto le sue mazzate dalla vita, ma il ghiaccio che le ricopre il cuore è qualcosa di mai visto. In questo caso ha dato a Melania, mia moglie, un libro. E non ha minimamente pensato a fare un semplice collegamento di cui era capace anche mio figlio che di anni ne ha 5. Non si può essere così. Io mi sono incazz*** veramente tanto, e volevo soddisfazioni circa il suo comportamento. Alla fine ho solo sba@uto ripetutamente contro un muro di gomma.
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
Il nostro fan Pietro ha voluto condividere una vicenda familiare che lo ha profondamente ferito e indignato, mettendo in luce quanto certe dinamiche, anche quando sembrano banali agli occhi di chi le genera, possano lasciare strascichi emotivi molto forti.
Tutto ruota attorno a un gesto che, almeno in apparenza, potrebbe sembrare innocente: la madre di Pietro ha regalato un libro a Melania, sua moglie. Ma, come racconta lui stesso, si trattava del peggiore libro possibile, donato nel momento peggiore. Una scelta che, secondo il nostro follower, non può essere giustificata né come distrazione né come leggerezza, perché il collegamento che avrebbe dovuto far scattare un campanello d’allarme era talmente ovvio da poter essere fatto perfino da suo figlio di cinque anni.
Pietro descrive la madre come una donna forte, temprata dalle difficoltà della vita, ma allo stesso tempo incapace di esprimere empatia o calore. Secondo le sue parole, sembra agire sempre e solo secondo logica, ignorando completamente il peso dei sentimenti altrui. Una sorta di “ghiaccio sul cuore” che si è manifestato anche in questa occasione, proprio quando sarebbe bastato un minimo di attenzione e sensibilità in più.
La chat che ha deciso di condividere è il tentativo di farle capire il dolore e la rabbia che ha provocato. Un confronto diretto, a tratti acceso, in cui il nostro amico cerca disperatamente delle risposte, un’assunzione di responsabilità, un minimo di autocritica. Ma, come lui stesso ammette con amarezza, si è trovato a parlare con un muro di gomma: ogni parola, ogni argomentazione, sembrava rimbalzare senza lasciare traccia.
Per Pietro non è la prima volta che accade qualcosa del genere, ma questa volta la misura è colma. L’assenza di tatto, il rifiuto di mettersi nei panni degli altri e quel modo sistematico di ribaltare la situazione a proprio favore lo hanno esasperato. Una rabbia che nasce non solo dalla frustrazione, ma anche dal desiderio di proteggere Melania da atteggiamenti che considera ingiusti e insensibili.
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