Questi studenti hanno avviato un business di certificazione della casa senza fantasmi

Hanno iniziato a promuovere i propri servizi sui social media

 

Una coppia di intraprendenti studenti thailandesi ha ideato una strategia commerciale innovativa: dormire in case e appartamenti problematici per certificare che sono privi di fantasmi e fenomeni paranormali. Wifei Cheng, 21 anni, studente thailandese-taiwanese della Rajamangala University of Technology Lanna, nella provincia di Chiang Mai, era a conoscenza dei problemi che gli agenti immobiliari avevano nel vendere proprietà in cui erano stati segnalati decessi in passato e ha deciso che esisteva un mercato per i certificatori di case libere da fantasmi.

E chi meglio di lui e del suo collega e socio, il ventiduenne Sretthawut Boonprakhong? La coppia ha recentemente iniziato a pubblicizzare i propri servizi sui social media, offrendosi di dormire in case e appartamenti problematici per poi rilasciare certificati di assenza di fantasmi per tranquillizzare acquirenti e affittuari. I due giovani acchiappafantasmi sono stati presentati dalla testata thailandese The Nation il mese scorso e il loro ingegnoso modello di business è diventato virale.

Uno dei due ha anche paura dei fantasmi

All’epoca, i due avevano appena iniziato a promuovere i loro servizi attraverso i social media e non si erano ancora assicurati un cliente, ma Cheng era sicuro che ci fosse un mercato per i certificatori di case senza fantasmi. Non aveva nemmeno fissato un prezzo per il servizio, ma aveva detto che le tariffe sarebbero state negoziabili, a seconda dell’incarico. “Accetto anche lavori simili, come passare la notte a un funerale o in altri luoghi infestati”, ha affermato il ventunenne.

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Quanto a Boonprakhong, ha ammesso di avere paura dei fantasmi, aggiungendo che questo lavoro lo aiuterebbe a dimostrare a se stesso che non esistono, mettendosi in tasca un po’ di soldi. E nel caso in cui esistano, si assicura di portare sempre con sé alcuni strumenti utili. “Per sicurezza, se mi venisse offerto un lavoro, mi armerei di amuleti sacri”, ha asserito lo studente thailandese.

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