Un piccolo incidente occorso a mio figlio ha fatto divampare nuovamente la pazzia di mia moglie. Vive in un mondo tutto suo, dove esiste solo Davide. Questa è la mia triste storia, pagina di spunte. Di litigi con mia moglie per nostro figlio Davide ne ho pieno il telefono, ma questo è l’ultimo e credo il più esemplificativo della sua pazzia. Siamo separati da quasi 3 anni ormai ed è stata una scelta mia. Scelta obbligata. Da quando rimase incinta mi sono trovato di fronte una persona diversa. Una vera estranea. E dopo due anni d’inferno ho deciso per la separazione. E dire che prima andava tutto a meraviglia. Non ha messo Davide al centro del suo mondo, Davide (e solo lui) è tutto il suo mondo. È diventata indifferente a tutto e morbosa verso nostro figlio. Suo figlio come dice lei. Ogni volta che lo porto con me è una guerra. E adesso, dopo questo stupido incidente, le cose sono precipitate ulteriormente. Devo fare qualcosa, per il bene soprattutto di Davide. Ma cosa? Non lo vedo da 2 settimane.
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Un nostro fan ha voluto condividere la sua storia, una vicenda familiare difficile e dolorosa che riguarda la sua ex moglie e il loro figlio, Davide. Racconta che da quasi tre anni lui e la moglie sono separati, una scelta che — come scrive — è stata inevitabile, nata da una situazione diventata insostenibile.
Spiega che, prima della gravidanza, il loro rapporto funzionava bene: erano una coppia affiatata e serena, con sogni condivisi e una quotidianità equilibrata. Ma dopo la nascita di Davide, qualcosa in lei è cambiato profondamente. Dice di essersi ritrovato accanto una donna diversa, irriconoscibile, che sembrava vivere in un mondo tutto suo, interamente ruotante attorno al bambino.
Descrive l’ex moglie come una madre ossessiva, che non riesce a distinguere l’amore materno dalla possessività. Davide, racconta, non è al centro del suo mondo: Davide è diventato il suo unico mondo. Tutto il resto — amici, lavoro, vita sociale, perfino se stessa — è scomparso. Il nostro fan dice di aver cercato per anni di parlarle, di farle capire che un figlio ha bisogno di amore, ma anche di equilibrio e di spazio. Ma ogni tentativo si è trasformato in litigi, accuse e tensioni.
Scrive che dopo due anni di questa situazione esasperante ha deciso di separarsi, per il bene di tutti, sperando che la distanza potesse restituire un po’ di serenità. Ma anche dopo la separazione, le cose non sono migliorate. Ogni volta che prova a vedere il bambino, si ritrova a dover affrontare una battaglia. Ogni visita diventa una prova di forza, ogni momento condiviso con suo figlio un’occasione per essere accusato o controllato.
L’episodio più recente, racconta, ha fatto precipitare tutto. Durante una giornata trascorsa insieme, il piccolo Davide ha avuto un piccolo incidente — nulla di grave, precisa — ma sufficiente a scatenare l’ennesima tempesta. Dice che la madre ha reagito in modo spropositato, accusandolo di negligenza, di non essere un padre responsabile e arrivando persino a minacciare di impedirgli di vedere il bambino.
Da quel giorno, spiega, non ha più avuto la possibilità di stare con suo figlio. Sono passate due settimane, e ogni tentativo di contatto si è scontrato con muri di rabbia e recriminazioni.
Scrive che non sa più come gestire la situazione, che si sente impotente davanti alla chiusura totale della sua ex moglie e teme che questa dinamica stia finendo per danneggiare proprio chi vorrebbe proteggere di più: il piccolo Davide.
Conclude il suo racconto con amarezza, dicendo che nonostante tutto continua a provare affetto e compassione per quella donna che un tempo amava, ma che oggi non riconosce più. La sua priorità resta solo una — il benessere di suo figlio — ma non sa più quale strada percorrere per garantirglielo.
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