Classi sociali

Non sono ricca, ahimè. Una mia amica benestante è disgustata dalla mia barbonaggine e non solo… Sono una ragazza con una vita di me*, un lavoro di me, una situazione familiare di me*. Beh, sicuramente in tan> la pensano così della propria vita. Non mi vergogno di niente. Non mi vergogno di arrivare a stento a fine mese, non mi vergogno di cenare con una scatoleBa di tonno e un pacco di crackers. Anzi. Dopo questa conversazione con questa mia “amica” penso di essere un eroe. Un grande foBu>s* eroe. CombaBo per la pensione, difendo la mia famiglia, resisto alle lusinghe dei graBaevinci vari. Non posso farci niente se per una caz* di sera non posso fare un aperi>vo. Non me ne frega niente. Ma la mia amica viene da un’altra dimensione, una dimensione in cui puoi permeBer> tuBo, una dimensione in cui le cose si risolvono magicamente, una dimensione in cui tuBo cade dall’alto, >po manna dal cielo. Io tuBo quello che ho e che spero di avere in futuro me lo sto sudando, con l’aiuto delle mie braccia, della mia testa e del mio cuore.

Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

La nostra fan ha deciso di condividere con Commenti Memorabili una conversazione che ha segnato un punto di rottura nel suo rapporto con una persona che definiva “amica”. Una storia fatta di differenze profonde, non solo economiche, ma soprattutto di prospettiva, empatia e rispetto.

Si definisce senza mezzi termini: una ragazza che non ha una vita facile. Un lavoro precario, una situazione familiare complicata, una quotidianità fatta di rinunce. Eppure, non prova vergogna. Anzi, si sente forte. Forte per riuscire ad arrivare a fine mese con poco, forte per saper sorridere anche davanti a una cena fatta solo di tonno e crackers. Una forza che non tutti hanno, e che merita di essere riconosciuta.

Dall’altra parte c’è la sua “amica”, una persona che vive in un mondo completamente diverso: privilegiato, comodo, pieno di possibilità. Una dimensione in cui tutto sembra facile, dove ogni difficoltà ha una soluzione immediata, dove anche il superfluo viene dato per scontato. È in questo contesto che nasce il conflitto. Tutto parte da un semplice invito a un aperitivo, a cui la nostra follower è costretta a dire di no, come capita spesso.

La reazione dell’altra, però, è ciò che l’ha ferita davvero: parole cariche di giudizio, di disgusto, perfino di superiorità. Un atteggiamento che ha fatto crollare ogni illusione sul legame tra loro. La nostra amica non cerca pietà, non cerca giustificazioni. Ma almeno rispetto, quello sì.

Eppure, da questa situazione ha trovato anche una nuova consapevolezza: quella di essere, nel suo piccolo, una guerriera. Una persona che combatte ogni giorno, che si guadagna ogni piccola conquista con il sudore della fronte, che non ha bisogno di cadere in tentazione o scorciatoie per andare avanti. Braccia, testa e cuore sono le sue armi.

Share