Perché il colore degli occhi cambia con l’età?

Il colore degli occhi rimane immutato?

Il colore dei nostri occhi non rimane identico nel tempo
Il primo, grande cambiamento avviene da piccoli
Anche in età adulta, però, la tonalità delle iridi può variare temporaneamente
In alcuni casi, le modifiche possono diventare persino permanenti
Non sempre si tratta di un buon segno: ecco quando e perché dovremmo preoccuparci

Se pensate che il colore degli occhi rimanga inalterato per tutto l’arco della vita, vi sbagliate di grosso. La tonalità delle nostre iridi, infatti, può cambiare nel tempo. Naturalmente, ciò è immediatamente visibile nei neonati, che presentano tutti occhi chiari alla nascita. Man mano che la produzione della melanina aumenta, però, il colore evolve verso la tonalità specifica di ognuno.

Non solo bambini: anche negli adulti il colore delle iridi può andare incontro a una serie di modificazioni. Nella maggior parte dei casi, si tratta di variazioni temporanee e appena percettibili, che possono essere causate da particolari condizioni di luce e persino dai cambiamenti di umore. In realtà, si tratta di una semplice impressione, a cui non corrisponde un’effettiva modifica. La rabbia o la gioia, infatti, possono alterare le dimensioni delle pupille e, di conseguenza, il colore percepito delle iridi. Senza contare, poi, che in estate il colore dei nostri occhi potrebbe scurirsi leggermente. Perché succede? Strano ma vero, anche le iridi si abbronzano: l’esposizione a una maggior quantità di raggi UV, infatti, stimola la produzione della melanina.

Variazioni nella tonalità delle iridi: quando preoccuparsi

Ci sono casi in cui i cambiamenti del colore degli occhi possono risultare permanenti anche in età adulta. Infatti, una piccola parte della popolazione caucasica sperimenta fenomeni di schiaritura della tonalità delle iridi a causa della leggera mutazione o del deterioramento dei pigmenti di melanina. Non sempre è un buon segno: ecco quando dovremmo preoccuparci.

Alcune malattie possono causare cambiamenti nel colore degli occhi. Tra queste rientrano la sindrome di Horner o il glaucoma pigmentario. Nel primo caso, si tratta di una patologia che colpisce un lato del viso, causandone una paralisi. Il glaucoma pigmentario, invece, è una malattia che danneggia il nervo ottico e può persino condurre alla cecità.

In questo caso, si verifica un accumulo di pigmento nell’occhio, che porta l’iride a scurirsi. Ciò ostacola il flusso dell’umore acqueo, determinando l’aumento della pressione intraoculare.