Come fanno gli uccelli ad orientarsi durante le migrazioni?

Le rotte migratorie sono il risultato di un insieme di abilità, sia innate che acquisite degli uccelli, di spostarsi su lunghe distanze

 

La migrazione degli uccelli è uno dei fenomeni naturali più straordinari del regno animale. Ogni anno, milioni di uccelli percorrono migliaia di chilometri per spostarsi da un luogo all’altro, spesso seguendo rotte precise con una sorprendente capacità di orientamento. Questo comportamento non è casuale, ma frutto di una complessa interazione tra istinto, memoria, e percezione sensoriale. Capire come gli uccelli riescano a navigare in cieli sconfinati senza strumenti artificiali ha affascinato gli scienziati per decenni. Gli uccelli migratori si orientano attraverso una serie di meccanismi complementari.

L’uso del sole e delle stelle

Molti utilizzano il sole durante il giorno e le stelle di notte come punti di riferimento. Gli uccelli che volano di giorno usano una ” bussola solare “, che combina la loro visione di dove si trova il sole nel cielo con la loro percezione interna dell’ora del giorno, basata sul loro ritmo circadiano. Integrando questi due input, gli uccelli possono determinare la direzione da percorrere, come una meridiana vivente. Gli uccelli che migrano di notte invece si affidano alla posizione e rotazione delle stelle attorno al polo celeste (la stella polare).

La magnetorecezione

Un altro strumento fondamentale è la percezione del campo magnetico terrestre. Gli uccelli possiedono recettori specializzati, situati presumibilmente negli occhi o nel becco, che permettono loro di “sentire” la direzione dei poli magnetici, come se avessero una bussola interna sempre attiva. La magnetorecezione è fondamentale per gli uccelli e uno studio ha scoperto che alterare i campi magnetici intorno ai piccioni comprometteva la loro capacità di orientamento.

L’ambiente visivo è altrettanto importante: i volatili che migrano durante il giorno riconoscono elementi del paesaggio, come montagne, fiumi o coste, che li aiutano a mantenere la rotta.

L’olfatto

Alcuni uccelli, soprattutto quelli marini, si affidano anche all’olfatto, che consente loro di percepire segnali chimici trasportati dal vento, utili per orientarsi sopra l’oceano o lungo la costa.

Queste strategie non sono identiche per tutte le specie: alcuni uccelli usano principalmente l’istinto e capacità innate, mentre altri migliorano le loro abilità con l’esperienza acquisita nel tempo.

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Studi recenti hanno dimostrato che gli uccelli sono capaci di correggere la rotta anche quando vengono spostati artificialmente, segno della presenza di una mappa mentale sofisticata e di una memoria spaziale sviluppata.

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