Come reagisce il corpo quando si rompe un’amicizia

La fine di un legame porta a sconvolgimenti emotivi che si manifestano anche sul fisico

 

Quando un’amicizia giunge al termine, la sofferenza psicologica e fisica che ne deriva può essere paragonata a quella di una rottura sentimentale. Il cervello, infatti, reagisce alla perdita dell’amico in modo simile alla fine di una relazione amorosa, attivando le stesse aree cerebrali.

La reazione delle aree neuronali

La ricerca neuroscientifica ha dimostrato che la rottura di un legame sociale importante, che sia amoroso o amicale, stimola l’amigdala e l’insula, aree del cervello associate all’elaborazione del dolore fisico ed emotivo. Questo fa sì che il dolore psicologico venga percepito dal corpo in maniera concreta, provocando un senso di malessere che può essere difficile da sopportare. Inoltre, il cervello entra in una sorta di “modalità di astinenza”, simile a quella che si manifesta in seguito alla sospensione dell’uso di una sostanza che crea dipendenza. Questo perché le amicizie durature e importanti attivano il circuito della ricompensa, rilasciando neurotrasmettitori come la dopamina e l’ossitocina, che inducono sensazioni di piacere, benessere e attaccamento. Quando il legame si spezza, il cervello smette di produrre queste sostanze chimiche, lasciando un vuoto che si traduce in un senso di malinconia, tristezza e, in alcuni casi, depressione.

Le ripercussioni sulla salute fisica

La fine di un’amicizia può anche innescare il rilascio di ormoni dello stress come il cortisolo, che possono avere un impatto negativo sulla salute fisica, indebolendo il sistema immunitario, alterando il sonno e aumentando il rischio di malattie. La reazione cerebrale alla perdita può portare a ruminazione, pensieri ossessivi e un senso di auto-colpevolizzazione. Non è raro, infatti, che le persone che affrontano la fine di un’amicizia si interroghino sul perché sia successo, cercando una spiegazione razionale e chiedendosi se avessero potuto agire diversamente.

Spesso le amicizie soddisfano bisogni fondamentali di appartenenza e attaccamento, e la perdita può portare a sentimenti di rifiuto, insicurezza, solitudine, rabbia e persino sintomi di ansia e depressione nel tempo, questo può portare a bassa autostima e problemi di identità sociale.

«A seconda della natura della rottura, potrebbe innescarsi una risposta di paura, in cui gli individui temono di sabotare altre relazioni o di esporsi a possibili futuri dolori o delusioni», afferma Stevie Blum, psicoterapeuta con sede a New York. «Di conseguenza, chi subisce la perdita di un’amicizia potrebbe autoisolarsi come meccanismo di autoprotezione per ridurre la vulnerabilità ed evitare il sovraccarico emotivo».

 

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È importante sottolineare che la rottura di un’amicizia, pur essendo dolorosa, non è una condizione permanente. Il processo di guarigione, sebbene lungo, è possibile. Affrontare il dolore, elaborare i sentimenti e, se necessario, cercare il supporto di un professionista, sono passaggi fondamentali per superare il lutto e riprendere in mano la propria vita.

 

 

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