Come sarà l’uomo tra un milione di anni? [+COMMENTI]

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Come sarà l’uomo tra un milione di anni? [+COMMENTI]

| 24/02/2023

La serie “Year Million” di National Geographic ha cercato di capire come sarà l’uomo tra un milione di anni

  • Una miniserie del National Geographic ha mostrato come sarà l’uomo tra un milione di anni
  • Lo show ha esplorato la possibilità di fondere la tecnologia con il corpo umano
  • Il professor Brian Greene della Columbia University ha affermato che l’uomo del futuro avrà sicuramente un aspetto irriconoscibile a quello delle persone dei nostri giorni
  • Gli occhi saranno molto più grandi
  • Inoltre, l’uomo avrà un’intelligenza incomparabile rispetto a quella di oggi

 

Come sarà l’uomo tra un milione di anni? A questa domanda ha tentato di rispondere la miniserie “Year Million” del National Geographic, che ha esplorato tutte le varie ipotesi per scoprire l’essere umano del futuro. Brian Greene, professore di fisica teorica alla Columbia University di New York City, uno dei famosi scienziati presenti nella serie, ha spiegato che – secondo le sue ipotesi – tra un milione gli esseri umani di anni avranno un aspetto e una vita molto diversa a ciò che conosciamo oggi.

“Avremmo bisogno di un’intensa educazione anche solo per capire i parametri della vita un milione di anni nel futuro”, ha detto Greene a Live Science. Uno sguardo al passato, a come era la vita 1 milione di anni fa fornisce un’idea. A quel tempo, gli esseri umani moderni non esistevano ancora.

Aspetto irriconoscibile

Nel corso della storia più recente, durante gli ultimi 10.000 anni, ci sono stati cambiamenti significativi a cui l’uomo si è adattato. La vita agricola e il cibo abbondante hanno portato a problemi di salute risolti grazie alla Scienza, come il trattamento del diabete con l’insulina. In termini di aspetto, gli esseri umani sono diventati più grassi e, in alcune zone, più alti. “Forse, allora, potremmo evolverci tornando ad essere più piccoli in modo che il nostro corpo possa richiedere meno energia”, ha suggerito Thomas Mailund, professore associato di bioinformatica all’Università di Aarhus, in Danimarca. Un’evoluzione comoda su un pianeta altamente popolato.

Il dottor Alan Kwan, dell’Università di Washington, ha invece sottolineato che tra 60.000 anni, la nostra capacità di controllare il genoma umano renderà irrilevante anche l’effetto dell’evoluzione sulle nostre caratteristiche facciali. Mentre l’ingegneria genetica diventerà la norma, “il destino del volto umano sarà sempre più determinato dai gusti umani”.

Gli occhi nel frattempo diventeranno più grandi, poiché i tentativi di colonizzare il Sistema Solare porteranno le persone a vivere negli ambienti più fiochi delle colonie più lontane dal Sole rispetto alla Terra. Allo stesso modo, la pelle diventerà più pigmentata per ridurre i danni delle radiazioni UV dannose al di fuori dell’ozono protettivo della Terra.

Intelligenza sconfinata

Secondo Greene, nel futuro ci sarà una buona possibilità che gli umani trovino un modo per “fondersi con le macchine. “Stiamo già scoprendo, su tempi molto più brevi, che la distinzione tra esseri biologici ed esseri artificiali sta cominciando a sfumare. Potrebbe nascere un nuovo tipo di specie ibrida tra il biologico e il sintetico”.

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E per quanto riguarda l’intelligenza? Si prospetta un sapere sconfinato: “In fisica, gli esseri umani possono risolvere alcuni grandi problemi, ma questo probabilmente porterà solo a nuove domande”, ha affermato Greene. “Credo che completeremo alcuni capitoli nella storia della fisica. Capiremo veramente le forze fondamentali e gli ingredienti di base della materia. Uniremo tutte le equazioni che descrivono la meccanica quantistica e la gravità in una sorta di teoria unificata”. Ad ogni modo, questo sarà tutt’altro che la fine della storia. “Con ogni capitolo che si completa, si pongono domande che non potevamo nemmeno formulare perché non avevamo i concetti”, ha concluso.

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