“Lavoro come signora delle pulizie. La mia datrice di lavoro non mi fa accendere il condizionatore. Io penso che questo sia illegale. Che dite voi? Ho chiesto alla “persona” presso cui lavoro il permesso di accendere l’aria condizionata. La stronza mi ha detto no. Prove alla mano, a casa sua c’erano 40 gradi!! Praticamente c’era da morire. Io dovevo muovermi, spolverare e fare le cose con quella temperatura rischiando di sentirmi male. Così le ho chiesto il permesso di accedere l’aria. Lei si è comportata da stronza. Purtroppo non posso perdere questo lavoro che anche se misero mi permette di tirare avanti. Spero di aumentare le entrate ma per ora ho solo questo e devo tenermelo stretto. Lavoro da diversi mesi da una signora per farle le pulizie a casa. Tra noi c’è un rapporto di fiducia perché ci conoscevamo da prima. Sapete quelle persone che sanno nascondere molto bene il fatto di essere stronze? Ecco lei è così. Secondo voi è giusto che io non posso accendere l’aria condizionata da lei? Non mi dovrebbe garantire un ambiente sano?? Con 40 gradi l’aria condizionata è un presidio vitale. Grazie. Ecco gli screen.”
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Una donna, che lavora come signora delle pulizie, ha condiviso nei “Commenti Memorabili” una problematica legata alle condizioni di lavoro presso la casa di una sua datrice. La situazione descritta riguarda il rifiuto della datrice di permetterle di accendere l’aria condizionata, nonostante le temperature elevatissime all’interno dell’abitazione, che hanno raggiunto i 40 gradi.
La lavoratrice, evidentemente sottoposta a condizioni ambientali estreme, ha espresso la sua preoccupazione per la propria salute, dato il rischio di malori dovuti al caldo eccessivo mentre svolge attività fisiche come spolverare e pulire. Nonostante abbia richiesto più volte di poter utilizzare l’aria condizionata per rendere l’ambiente più sopportabile, la sua richiesta è stata categoricamente negata dalla datrice, che ha mantenuto un atteggiamento ostile.
La situazione è complicata dal fatto che la lavoratrice non può permettersi di perdere il lavoro, anche se poco remunerativo, poiché rappresenta la sua principale fonte di reddito. Il racconto mette in luce anche la relazione preesistente di fiducia tra le due donne, che però sembra essere stata compromessa dal comportamento della datrice durante questa vicenda.
La donna, sentendosi trattata ingiustamente, chiede ai lettori di “Commenti Memorabili” un parere sulla legittimità delle sue richieste e sulla legalità della situazione, evidenziando come l’accesso a condizioni di lavoro adeguate, specialmente in termini di clima, sia fondamentale per la sua salute e il suo benessere. Lei ritiene che l’uso dell’aria condizionata in condizioni di caldo estremo non sia solo una questione di comfort, ma una necessità vitale, e si interroga sulla giustizia della situazione in cui si trova.
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