Cosa mangiano gli astronauti in missione spaziale?

Mangiare nello spazio: una missione impossibile?

 

Vi siete mai chiesti quale sia il pasto che tipicamente mangiano gli astronauti nello spazio? L’alimentazione è una questione di primo piano, che risulta determinante non solo perché assumere un apporto calorico sufficiente è essenziale per garantire ai membri dell’equipaggio vigore, forza ed energia per affrontare la missione, ma anche per l’umore. Il cibo, si sa, può influire profondamente sul morale delle persone. Per questo, la questione diventa particolarmente rilevante nel caso di cosmonauti che trascorrono le proprie giornate in orbita, lontano dal loro mondo.

C’è un grosso problema che riguarda gli alimenti nello spazio: i sapori e le consistenze risultano completamente alterati. Senza contare, poi, che a causa dell’assenza di gravità alcuni condimenti, come le spezie, devono essere necessariamente messi al bando. Il rischio, infatti, è che i granelli di sale, pepe e via dicendo vengano inalati o finiscano negli occhi. Per non parlare, infine, della difficoltà a far rimanere i cibi nel piatto, evitando che “galleggino” in aria e scongiurando il fenomeno della “migrazione di umidità”, con cui la parte liquida di una pietanza si separa dal resto.

Dalla carne in un “tubetto da dentifricio” ai piatti gourmet

Vi state chiedendo quale sia stato il primo pasto consumato nello spazio? Nel 1961, Jurij Gagarin assaporò una pietanza non esattamente invitante: purea di carne contenuta in una sorta di tubetto da dentifricio, da spruzzare direttamente in bocca. Negli stessi anni, invece, gli americani nello spazio si nutrivano di “cubetti sandwich”. Si trattava di quadrati di pane cotto, ricoperti di strutto, che venivano ammorbiditi con la saliva. Rivoltante, non trovate?

All’inizio degli anni ’70 fu persino inaugurato un progetto che intendeva portare le bevande alcoliche in orbita. L’esperimento si rivelò tragicomico: agli astronauti a bordo della stazione spaziale Skylab vennero forniti dei sacchetti di plastica contenenti una crema a base di sherry. L’odore del liquore saturò la cabina, causando intensi episodi di nausea e vomito tra l’equipaggio.

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Col tempo, fortunatamente, la qualità e la varietà dei pasti all’interno della stazione spaziale sono nettamente migliorate. Oggi, infatti, è possibile a scegliere tra centinaia di proposte a base di carne, verdura e cereali preparate in appositi sacchetti, che possono conservarsi fino a 2 anni. Senza contare, poi, che ogni astronauta può scegliere alcuni piatti bonus, affidandone la realizzazione a uno chef del proprio Paese, per poi condividerli con gli altri membri dell’equipaggio, così da incrementare lo spirito di gruppo.

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