Abitudini assurde che vi sconvolgeranno ma che per i bambini degli anni ‘60 erano normali

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Abitudini assurde che vi sconvolgeranno ma che per i bambini degli anni ‘60 erano normali

| 09/07/2023
Fonte: Twitter

Una carrellata di comportamenti oggi impensabili

  • Negli anni ’60 alcuni comportamenti erano normali, ma ad oggi sconvolgono
  • I seggiolini e le cinture di sicurezza erano mancanti o ben poco sicuri
  • Le culle li seguivano molto a ruota
  • Si fumava ovunque e il fumo era incoraggiato dalla società
  • Le ferite venivano curate con il mercurocromo, molto pericoloso per la salute
  • E infine a scuola le suore erano solite punire i bambini con colpi di righello sulle nocche

 

Gli anni ’60 sono stati un periodo folle per i bambini. Non ci credete? Eccovi una carrellata di comportamenti assurdi che vi sconvolgeranno ma che per l’epoca erano assolutamente normali. In primis abbiamo i seggiolini e le cinture di sicurezza o meglio la loro mancanza. Non solo i bambini si sedevano sui sedili senza restrizioni, ma addirittura sul sedile anteriore. Mamma o papà si sbracciavano per afferrarli in caso di fermata o svolta improvvisa. Oppure facevano sedere i bambini in grembo, sulle ginocchia di qualcuno. C’erano sì dei seggiolini, ma erano piuttosto scadenti ed avevano solo una cintura di sicurezza in grembo. Le norme adeguate per i seggiolini e le cinture di sicurezza legittime sono state infatti introdotte solo negli anni ’70, mentre gli airbag sono arrivati negli anni ’80.

Dai seggiolini alle culle, il passo è brevissimo. I medici dell’epoca incoraggiavano i genitori a far dormire i bambini a pancia in giù, cosa che è assolutamente da evitare. Anche le culle avevano poche o nessuna misura di sicurezza rispetto a oggi. Le doghe erano troppo larghe, tanto che la testa dei bambini poteva rimanervi incastrata. C’erano sponde pericolose e punti minuscoli in cui le dita dei bambini potevano incastrarsi, per non parlare del rischio di soffocamento. Ci sono volute molte tragedie infantili per portare a una regolamentazione della produzione.

Fumare ovunque, curare le ferite con il mercurocromo e le righellate sulle nocche a scuola

E ancora, se ora siamo abituati a vedere cartelli di divieto di fumo quasi ovunque e moniti sui pacchetti di sigarette, negli anni ’60 oltre al fumo costante di molte madri, i bambini hanno continuato a crescere in una nuvola di fumo. Questo, infatti, era incoraggiato dalla società: usciva dalle labbra degli adulti in luoghi come i negozi, gli aerei e persino a tavola. Era presente anche nelle televisioni e i genitori mettevano regolarmente in posa i bambini con sigarette o pipe non accese per scattare foto. Per gli adolescenti, fumare era visto come una cosa matura da fare. E oltre a essere sempre circondati da sigarette, i ragazzi potevano anche comprarle. Bastava una richiesta e i ragazzi potevano comprare le sigarette per i loro genitori e venivano mandati a farlo.

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Ma come venivano curate le ferite? In casa tutte con il mercurocromo, quell’antisettico rosa scuro/rosso presente nell’armadietto dei medicinali di ogni nonna. Solo quando la FDA iniziò a indagare più da vicino, scoprì che il farmaco conteneva mercurio. Se usato troppo, poteva avere effetti sul cervello, sui reni e sui bambini nel grembo materno. E sempre a proposito di ferite, una volta la disciplina a scuola non veniva insegnata a “suon” di brutti voti in condotta, ma a suon di righellate. Il classico colpo di righello sulle nocche da parte specialmente delle suore delle scuole cattoliche era il più indicato per infrazioni come parlare ad alta voce, non fare i compiti o scherzare in classe. A volte, poi, i bambini venivano tirati fuori dalle aule per le orecchie. Che i social per i Gen Z siano meglio?

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