“Sono il compagno di una donna che non mi dà fiducia. Volevo fare un piatto cotecchino e cicoria e mi ha piantato in asso. Una donna dal cuore gelido e lo stomaco raffinato. Convivo con la mia compagna da un paio di mesi. Per la prima volta l’altro giorno a pranzo avrei cucinato io (cosa che poi ho effettivamente fatto con egregi risultati). Avevo in mente di preparare un fantastico piatto in cui troneggiava anzi tiranneggiava il cotechino avanzato a capodanno, regalato dallo zio Pino. Una cosa buonissima e ipercolesterolemizzante, ma signori che bontà. La mia compagna non si fida di me. Ok, sono uno scemo e questo mai nessuno lo ha messo in dubbio, ma faccio parte della rara categoria degli scemi mezzi chef. Ho estro culinario, cosa che la mia ragazza tutta giallozafferano e fattoincasapevoi non capisce. Per lei cucinare è un’operazione algebrica. Per me cucinare è arte, creazione e imodium a volte. Ma più arte che altro. Quindi vi mando sta chat nella speranza che la mia compagna legga i vostri commenti e comprenda il misfatto. Shein on you, amore mio.”
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Un nostro lettore convive da pochi mesi con la sua compagna e ha deciso di condividere con noi una discussione culinaria che ha preso una piega inaspettata.
Per la prima volta avrebbe dovuto essere lui ai fornelli, con l’idea di preparare un piatto audace e gustoso: cotechino e cicoria. Un piatto che, a detta sua, avrebbe tiranneggiato sulla tavola con il suo sapore unico.
Ma la sua compagna non si è fidata delle sue abilità culinarie e lo ha piantato in asso senza nemmeno concedergli il beneficio del dubbio. Secondo lui, lei vede la cucina come una scienza esatta, tutta ricette da manuale e dosi precise, mentre lui la considera un’arte libera e istintiva.
Nonostante il suo estro culinario e il successo del piatto, la sua compagna ha mostrato scetticismo e disapprovazione, portandolo a ironizzare sulla sua mancanza di fiducia. Una conversazione che mette in luce due visioni opposte della cucina: quella di chi la vive come un’esperienza creativa e imprevedibile e quella di chi la vede come un’esatta operazione da manuale.
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