Indossare la cravatta può essere dannoso per la salute, ecco perchè

L’accessorio, simbolo di formalità, eleganza e stile, può causare alterazioni nell’afflusso di sangue al cervello

 

Indossare una cravatta è spesso associato a formalità, eleganza e stile, sia in ambito lavorativo che nella vita privata. Ma dietro il nodo impeccabile e il colletto serrato potrebbe nascondersi un piccolo rischio per la salute. Un recente studio ha scoperto che indossare una cravatta può influire sull’afflusso del sangue al cervello, con ripercussioni sulla salute.

Lo studio

La questione è stata analizzata da un team dell’University Hospital Schleswig‑Holstein, in Germania, con i risultati pubblicati sulla rivista scientifica Neuroradiology. Gli scienziati hanno reclutato 30 uomini giovani e sani (età media circa 24,6 anni) divisi in due gruppi: 15 indossavano una cravatta con nodo Windsor stretto fino a lieve disagio, 15 non indossavano nulla al collo. A ciascun partecipante sono state effettuate tre risonanze magnetiche della durata di circa 15 minuti, rispettivamente con colletto della camicia aperto e cravatta allentata, colletto chiuso e cravatta serrata, di nuovo aperta come prima dello studio.

La cravatta può ridurre il flusso di sangue al cervello

I risultati hanno mostrato una diminuzione media del flusso sanguigno cerebrale (CBF) del 7,5% durante la fase con cravatta stretta. Anche dopo averla allentata, il CBF risultava ancora ridotto del 5,7% rispetto al basale. Il gruppo di controllo, invece, non ha sperimentato riduzioni. Il meccanismo ipotizzato è una compressione meccanica delle vene (e potenzialmente delle arterie) del collo, che ostacola la fuoriuscita del sangue dal cranio, innalzando la pressione intracranica.

Secondo gli esperti, una riduzione del CBF inferiore al 10% difficilmente causa sintomi in persone sane adulti. Tuttavia, soggetti con ipertensione, tabagismo o malattie cardiovascolari potrebbero risentire anche di diminuzioni più modeste, sperimentando capogiri, nausea o cefalee.

Lo studio presenta alcune limitazioni: campione ridotto (solo 30 uomini giovani), assenza di valutazioni su altri tipi di nodo o su portatori abituali di cravatta, e mancanza di test prolungati nel tempo o su gruppi a rischio.

Il rischio di glaucoma

Oltre al potenziale effetto sul flusso cerebrale, è stato segnalato che una cravatta stretta può aumentare la pressione intraoculare, potenzialmente aggravando i rischi di glaucoma in soggetti vulnerabili. Inoltre, un’altra ricerca ha indicato che le cravatte possono limitare il movimento del collo e causare un maggiore sforzo nei muscoli trapezi superiori, portando a potenziale dolore al collo e alle spalle, specialmente per chi trascorre lunghe ore davanti al computer.

Infine, possono anche essere un veicolo per la diffusione di batteri. Studi hanno mostrato che le cravatte dei professionisti sanitari possono accumulare e trasmettere agenti patogeni, sollevando preoccupazioni igieniche in ambienti clinici.

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In sintesi, indossare una cravatta stretta, specialmente per periodi prolungati, può ridurre il flusso sanguigno al cervello dell’ordine del 5‑7%, una cifra che solitamente non provoca sintomi evidenti ma può essere significativa per chi ha già problemi cardiovascolari o oculari. Il gesto quotidiano di annodare la cravatta, simbolo di eleganza, potrebbe allora avere un effetto fisiologico da non sottovalutare.

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