Il cubo di Rubik compie 50 anni: le curiosità sul gioco più venduto al mondo

Il rompicapo fu inventato nel 1974 da un professore ungherese per scopi didattici e solo in seguito fu commercializzato come gioco

 

Uno dei prodotti di maggior successo della storia è il cubo di Rubik. La sua definizione è complessa come la risoluzione delle facciate colorate: che lo si chiami giocattolo, puzzle 3D, poliedro magico, cubo rompicapo, da circa mezzo secolo non è solo un passatempo per gli appassionati di enigmistica ma è andato oltre, diventando un fenomeno sociale e una vera e propria icona pop.

Le origini

Il cubo fu inventato nel 1974 dal professore di architettura ungherese Emo Rubik che lo chiamò “il cubo magico”. Rubik insegnava alla Budapest University of Technology college of Applied Arts. Il cubo fu concepito come strumento didattico per insegnare ai suoi studenti a comprendere il rapporto tra forme bidimensionali e tridimensionali, ma il suo inventore voleva anche risolvere il problema strutturale di muovere le singole parti in modo indipendente senza far crollare l’intero meccanismo. Non si rese conto di aver costruito un rompicapo finchè non mescolò per la prima volta il cubo e cercò di ricomporlo.

Il cubo originale differiva lievemente da quello odierno: era di legno monocolore, con i lati dipinti a mano e con gli angoli smussati. All’inizio si diffuse solo tra i matematici ungheresi, interessati ai problemi statistici e teorici che il cubo poneva. Rubik brevettò l’invenzione con il nome di “Magic Cube” nel 1975, apportando le modifiche che lo avrebbero reso celebre in tutto il mondo. Il Cubo di Rubik detiene il titolo di puzzle meccanico più venduto nella storia, con oltre 450 milioni di unità vendute in tutto il mondo. Ecco alcune curiosità.

Cambia il nome

Il “Cubo Magico” diventò “Cubo di Rubik” nel 1980 in onore del suo inventore, quando venne lanciato a livello internazionale.

Le combinazioni possibili

Il cubo di Rubik raggiunge 43.252.003.274.489.856.000 configurazioni. In altre parole, ha più di 43 trilioni di combinazioni possibili.

Le gare di velocità

Milioni di appassionati in tutto il mondo si sfidano a chi riesce a rivolvere il rompicapo nel minor tempo possibile. Nei decenni sono state vere e proprie gare internazionali. Il record mondiale per la risoluzione di un cubo di Rubik di dimensioni 3x3x3 è stato raggiunto dall’americano Max Park, che ha battuto il record all’evento Pride in Long Beach 2023 in California, una competizione della World Cube Association, riuscendo a risolverlo in 3.134 secondi.

Gare per risolverlo con i piedi

Per aggiungere complessità alla risoluzione del cubo, ci sono gare in cui le facciate devono essere ricomposte con limitazioni fisiche, come avere gli occhi bendati o usare i piedi al posto delle mani

Il cubo più grande e il più piccolo

Il gioco ha avuto nei decenni numerose versioni e reinterpretazioni, essendo realizzato in decine di dimensioni diverse. Il cubo più alto ha i lati di 2,5 metri mentre il più piccolo ha dimensioni di 5,6 millimetri. Oltre al modello standard 3x3x3 esistono anche altre varianti, come il cubo 17x17x17 composto da migliaia di pezzi.

Il più lussuoso

Il cubo più costoso è realizzato in oro, rubini, smeraldi, zaffiri e diamanti bianchi. Costa 2,5 milioni di dollari ed è perfettamente funzionante.

Icona pop

Il cubo è diventato nei decenni un vero e proprio fenomeno sociale. Ha ispirato opere d’arte, è comparso nelle scene di molti film, ed è stato persino menzionato nelle canzoni.

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I rischi per la salute

Il gioco è diventato così popolare e intensamente utilizzato dagli appassionati che ha fatto registrare problemi fisici come infiammazioni al polso e al pollice. La causa è un eccessivo sforzo sui muscoli e sui tendini delle mani per via dei movimenti ripetitivi e prolungati. Per molti il cubo di Rubik è diventato un’ossessione. Nel 1982 venne fondato il “Cubaholics Anonymous” per aiutare le persone a superare un comportamento di dipendenza sviluppato nei confronti del rompicapo.

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