Fonte: Youtube
Da qualche anno la moda ha fatto ingresso anche nel mondo digitale. Non stiamo parlando degli store online dove è possibile acquistare abiti reali, bensì di un nuovo settore dove sono commercializzati outfit virtuali che non esistono fisicamente ma che sono concepiti per vestire il proprio avatar nei giochi online o nel Metaverso, oppure per essere sfoggiati in foto grazie all’intervento dell’IA.
Il filone della digital fashion è nato nel 2019 con i primi marchi del settore, come The Fabricant, Tribute Brand e Republiqe, e ha avuto la sua affermazione dopo il 2020 con la pandemia. La drastica riduzione di eventi sociali e occasioni di incontro, e la permanenza prolungata a casa per via dei lockdown, hanno portato le persone a trascorrere molto tempo online e a cercare nuovi modi per mostrarsi.
Nella costante esigenza di aggiornare i propri social con immagini e look sempre nuovi, la moda digitale è sembrata una soluzione ottimale per cambiare spesso senza la necessità di avere materialmente i vestiti, con un vantaggio anche ambientale dovuto alla riduzione di imballaggi e spedizioni. Gli abiti digitali hanno offerto una soluzione originale ed ecologica: permettere agli utenti di “indossare” capi in una foto senza mai doverli acquistare o spedire fisicamente. Questo approccio riduce drasticamente l’impatto ambientale associato alla produzione tradizionale, eliminando sprechi legati a materiali, trasporto e imballaggio.
Nella moda digitale le sfilate possono essere realizzate interamente in ambienti virtuali, dove i modelli sfilano in location fantastiche, anche accessibili in realtà aumentata o virtuale. I digital showroom offrono la possibilità di esplorare collezioni senza la necessità di campioni fisici, permettendo ai buyer e agli stylist di vedere in anteprima ogni variante disponibile.
Recentemente anche le grandi firme come Louis Vuitton, Gucci, Dolce & Gabbana stanno esplorando il settore. Essenziale anche nella moda digitale aver un certificato di autenticità per combattere le contraffazioni e, per questo, gli NFT (Non-Fungible Token) assicurano l’acquisto di un capo digitale originale. Un NFT è un certificato digitale unico basato sulla tecnologia blockchain che certifica l’autenticità di un bene virtuale o fisico, come un’opera d’arte, un oggetto da collezione o anche, in questo caso, un abito digitale.
Un altro sviluppo interessante è il concetto di “phygital”, ovvero la fusione tra fisico e digitale. In questo caso, l’acquisto di un prodotto fisico è accompagnato dal rilascio del suo gemello digitale sotto forma di NFT, che può essere usato online o conservato come certificato collezionabile. Un esempio emblematico è la giacca Varsity venduta da Louis Vuitton per 7.900 euro, che includeva anche la sua versione NFT.
Ci sono poi piattaforme (come XR Couture, DressX, Tribute) pensate per trasformare foto e video includendo un abito virtuale. Dopo aver visitato lo store ed effettuato l’acquisto, basta inviare una foto o il video e verrà restituita l’immagine del soggetto con l’outfit digitale.
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La moda digitale, quindi, non è semplicemente una tendenza effimera, ma un’evoluzione strutturale del settore moda che coinvolge creatività, tecnologia, sostenibilità e nuovi modelli di consumo. In un mondo sempre più interconnesso tra reale e virtuale, la capacità di progettare e indossare abiti in formato puramente digitale apre prospettive inedite per designer, brand e consumatori.
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